Una frana minaccia la frazione di Resinego a San Vito di Cadore: ieri dall’Antelao si sono staccati alcuni grossi massi che si sono fermati nel bosco, ma altri, grandi anche due metri cubi, potrebbero muoversi. Dopo una giornata concitata con voci di possibili chiusure della statale 51 di Alemagna e di un’eventuale evacuazione della frazione, notizie rassicuranti sono arrivate in serata. L’emergenza è rientrata quando l’elicottero dei vigili del fuoco, fatto arrivare appositamente da Venezia, ha terminato il sorvolo della zona interessata dai distacchi.
Siamo a soli 3 chilometri da Cancia e ieri sembrava che l’incubo frana fosse tornato: l’estate scorsa un fiume di fango e rocce aveva travolto la frazione borcense causando due vittime. E’ atteso per questa mattina l’esito di un nuovo sopralluogo che permetterà di avere un quadro più chiaro della situazione.
«Non ci sono pericoli imminenti» ha spiegato il sindaco di San Vito, Andrea Fiori, che ieri ha sorvolato la zona per una ventina di minuti a bordo dell’elicottero con il geologo messo a disposizione dalla Provincia «i massi sono incastrati e non sono in bilico. La zona interessata dal distacco è quella di Punta Salvella».
«Domani mattina» ha continuato il primo cittadino «il geologo, insieme alle guide di San Vito, faranno un ulteriore verifica sul posto. C’è un masso di due metri cubi e uno un po’ più piccolo sul metro cubo. Nessuno dei due costituisce, al momento, una minaccia per la frazione di Resinego. Era anni che non succedeva, anche se dicono che lì ogni tanto viene giù qualche sasso e una frana abbastanza importante si era verificata 2 anni fa al confine tra San Vito e Borca».
«Dall’elicottero» ha spiegato ancora Fiori «abbiamo visto che si è proprio staccato un pezzo di roccia. C’è una fessura abbastanza importante nella montagna e se si dovesse staccare quel pezzo lì, ma come si fa a prevedere? Al momento non saranno evacuate abitazioni e non è previsto nemmeno un monitoraggio notturno».
Sul posto, ieri, sono intervenuti i Vigili del fuoco di Cortina e di San Vito per una prima ricognizione, oltre ai tecnici da Belluno.
«I sassi che hanno visto rotolare giù» ha spiegato ancora il sindaco «sono sull’ordine del metro cubo. Si sono fermati nella zona di Ronco Festinel. Lo smottamento è iniziato con un movimento ghiaioso che poi è continuato con il distacco di sassi grossi nella zona sopra il dipartimento foreste delle sede distaccata di San Vito dell’Università di Padova».
«Dalla zona dove dove si è fermata la frana rispetto all’abitato passano 500 metri in linea d’aria. Guardando in alto» ha concluso Fiori «si vede la parte bianca di montagna che si è sgretolata.
(fonte: Corriere Delle Alpi)