Di positivo c’è che alcuni Sindaci del Cadore (Pieve in testa) e il Vicepresidente del Consiglio Regionale Veneto (il cadorino Matteo Toscani) stiano affrontando di petto il tema del prolungamento dell’A27. Meglio tardi che mai.
Di negativo c’è che la maggioranza dei Sindaci non lo abbia ancora fatto, subendo forse direttive calate dall’alto, e allo stesso tempo mostrando uno scarso senso di responsabilità nei confronti delle comunità di cui sono amministratori pro-tempore. E saremmo curiosi di sapere quanti tra loro si siano letti il Progetto di Fattibilità e lo Studio di Impatto Ambientale resi pubblici il 15 luglio scorso a Longarone.
Perché, non scordiamocelo, stiamo parlando dell’opera più impattante che abbia mai interessato la Provincia di Belluno, opera che punta a trasformarla in un corridoio supertrafficato di traffco internazionale, presupposto senza il quale non sta in piedi neanche sotto l’aspetto economico-finanziario (al punto di pretendere che la SS51 venga preclusa al traffico non locale, attraverso dei sistemi fantasiosi tutti da inventare – vedi sito www.peraltrestrade.it ).
Un’opera senza sbocco – perché a nord e a est non la vogliono – che condizionerebbe, in peggio, lo sviluppo di un’area che va da Cortina a Sappada, senza risolvere i problemi di viabilità e di mobilità sul tappeto, che potrebbero venire meglio affrontati da una serie di più modeste circonvallazioni.
A partire da quella di Longarone-Castellavazzo, che, chissà perché, non è mai stata caldeggiata dai rispettivi amministratori, i più ferventi promotori e sostenitori del prolungamento autostradale, amministratori che mai, ma proprio mai, si sono posti il problema delle conseguenze “a monte” del loro agire.
Il 10 settembre scadrà il termine dei 60 giorni per le osservazioni al progetto preliminare, poi sarà la volta della commissione regionale VIA (Valutazione Impatto Ambientale), del CIPE (Comitato Interminesteriale per la Programmazione Economica), infine il bando e l’assegnazione dei lavori. Invitiamo chi ha qualcosa da obiettare a farlo quanto prima, perché dopo sarà tutto più difficile.
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Comitato Interregionale Carnia-Cadore