Il Corriere della Sera, nell’edizione del 25 novembre, ha dedicato un’intera pagina alla candidatura del Triveneto a capitale europea della Cultura (il titolo fu istituito nel 1985 dalla UE) nel 2019, pubblicando una mappa della metropolitana della cultura formata da 14 linee che uniscono tre regioni, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Le varie linee includono: Architettura, Arti Visive, Letteratura, Musica, Festival, Teatro e danza, Cinema, Scienza e innovazione, Università, Creatività, Natura e Montagna, Lago mare e laguna, Cultura della vite, Memoria.

La linea verde, quella della rete “Natura e Montagna”, parte dal Carso per arrivare fino allo Stelvio, passando per la Carnia, per il Cadore e la Val Pusteria e tracciando un percorso ideale per un futuro sviluppo del territorio, che abbia i suoi cardini in cultura, ambiente, turismo, sviluppo sostenibile e qualità della vita. Il 1 dicembre a Venezia si riuniranno Comune, Provincia di Venezia e le tre Regioni coinvolte, per firmare il Protocollo d’Intesa e iniziare a lavorare sul dossier da presentare all’UE entro la primavera 2012. Venezia sarà dunque l’ente capofila di questo ambizioso progetto, che è riuscito a unire imprenditori, politici e intellettuali, ma l’intero territorio triveneto verrà coinvolto nel tentativo di trovare un tema unificante che riesca a coniugare le varie esperienze culturali concentrandosi sull’industria culturale, come affermato dal prof Pier Luigi Sacco, docente di Economia della Cultura allo Iulm e allo Iuav. Proprio Pier Luigi Sacco, un paio di anni fa, è stato relatore di un significativo incontro, organizzato dall’Assessorato alla Cultura di Auronzo di Cadore e dalla Comunità Montana Centro Cadore, con gli studenti della Val D’Ansiei, per evidenziare il ruolo centrale della cultura nell’economia della conoscenza e dell’informazione nella quale viviamo.

In qualità di assessore alla Cultura sono onorata che il Cadore sia stato incluso in questo progetto ambizioso e prestigioso poiché sono convinta che investire nella cultura significhi migliorare la qualità della vita degli abitanti e creare le premesse affinché i nostri figli possano continuare a vivere bene in un territorio come il Cadore. La vera sfida per rilanciare l’economia del territorio sta proprio nell’attuazione di una politica che investa sulla cultura come elemento della nostra identità, sull’importanza della conoscenza, sulla formazione ed educazione dei giovani. La cultura del nostro territorio – il patrimonio museale, monumentale, archeologico, il paesaggio, l’arte in tutte le sue espressioni, gli interpreti e i talenti creativi ecc. – rappresenta un’irripetibile opportunità di progresso culturale e sociale, e di sviluppo economico. L’azione pubblica, attuata dagli enti locali, di sostegno e promozione deve mirare alla creazione di un sistema culturale valido e diffuso, che contribuisca quindi all’accrescimento della capacità innovativa e del grado di competitività dell’intero sistema economico, e all’aumento del benessere degli individui e della comunità locale. Per questo motivo auspico che il Cadore possa presentare un progetto culturale unitario per partecipare da protagonista alla candidatura e, qualora questa venga attribuita, avere un ruolo di primo piano anche a livello europeo.

Tatiana Pais Becher (Assessore alla Cultura Comune di Auronzo di Cadore)