Alla ricoperta delle tradizioni”: questo il titolo della mostra realizzata dai bambini della scuola elementare di Cibiana di Cadore. Oggetti di un tempo, realizzati a mano, raccolti dai bambini e riuniti in una sala della scuola. Attrezzi, utensili, scarpe: c’è di tutto in esposizione in questi giorni. Tante sezioni che raccontano al visitatore com’era un tempo la vita in cucina tra mestoli e sedie, piatti e utensili; come lavoravano i falegnami e i fabbri, cosa facevano gli agricoltori, come ci si divertiva con ciaspole e slitte.

L’idea della mostra è della maestra Liviana Bianchi, che ha inserito l’esposizione come conclusione del progetto di ladino. A Cibiana ogni settimana i ragazzi imparano il ladino per un’ora. Un modo per restare legati alle loro tradizioni e alla cultura.

«Ho voluto proporre questa iniziativa», spiega la Bianchi, «per insegnare ai bambini quanto erano bravi i loro nonni e gli abitanti di Cibiana, quanto erano capaci di fare con le loro mani. I bambini e le loro famiglie si sono impegnati a reperire il materiale e poi abbiamo allestito l’esposizione. Ogni oggetto ha il suo nome in ladino, per insegnare ai piccoli come si chiamano nella lingua locale. In mostra ci sono i mestieri di un tempo, che stanno andando persi; quindi credo sia molto importante che i giovani del paese possano conoscere ed imparare quanto i nostri avi ci hanno lasciato. Spesso in casa si hanno oggetti di una volta che poi vengono regalati o anche buttati; è fondamentale sapere che sono pezzi di storia da conservare».

L’insegnamento delle tradizioni locali ai bambini di Cibiana proseguirà anche in primavera. La Bianchi sta organizzando un progetto che vede coinvolti gli anziani del paese che andranno a scuola ad insegnare ai bambini a lavorare legno o ferro.  «Cibiana è sempre stata famosa», conclude la Bianchi, «per la bravura dei suoi falegnami e dei suoi fabbri. Noi vogliamo che i bambini acquisiscano questo bagaglio, che li porterà a crescere nel rispetto delle tradizioni».

A far visita all’esposizione è andato anche il sindaco Guido De Zordo che si è complimentato con i bambini e le insegnanti per il lavoro. La mostra resterà aperta il 27, 28 e 29 dicembre dalle 10 alle 12.

(fonte: corriere delle alpi)