«Qualcuno aveva detto che con il riconoscimento Unesco avremmo avuto un aumento automatico dei turisti del 30%, invece rischiamo di registrare un calo del 30%. Qui siamo incapaci di fare qualunque cosa. Dove sono andate tutte quelle grandi aspettative che ci avevano dato?»

È un fiume in piena il presidente degli impianti a fune di Cortina, San Vito, Auronzo e Misurina, Enrico Ghezze, non appena sente che una indagine del Sole 24 ore evidenzia che gli italiani preferiscono le Dolomiti, ma non quelle bellunesi.

«La cosa non mi stupisce», dice Ghezze, «perchè ogni anno è così e ogni anno non si fa niente per migliorare. Siamo diventati patrimonio dell’umanità, le Dolomiti sono per lo più in provincia di Belluno, ma in un anno non siamo riusciti a trovare una sede alla Fondazione, abbiamo un simbolo che non merita commenti, e praticamente non abbiamo fatto nulla. Quello che stiamo dimostrando è che neanche se ci danno un record, sappiamo farlo fruttare a nostro favore. Da mesi, in tutti i giornali e televisioni i nostri vicini stanno battendo con pubblicità e iniziative particolari. E noi cosa abbiamo fatto? La pubblicità non farà arrivare la gente, ma aiuta a non farsi dimenticare».

Il presidente degli impianti a fune se la prende con tutti, a 360 gradi. A cominciare con la Regione «che ci aveva promesso grandi cose, salvo poi dirci che non ci sono più risorse. Però le trova per fare miss Italia a Jesolo». Per proseguire con la Provincia: «Abbiamo un assessore al turismo che è di Feltre dove non si vedono turisti da decenni. Per il turismo, che dovrebbe essere il settore quello trainante del territorio», continua Ghezze, «questi leghisti si stanno dimostrando poco professionali. Ci avevano dato tante speranze, sembrava che tutto sarebbe stato facile con questo titolo in tasca, invece se non ci diamo da fare rischiamo di perderlo fra poco. Ricordiamoci che quando ci hanno proclamato Unesco, il giorno stesso a Dresda è stato tolto il titolo per aver costruito un ponte. Anche qui stiamo costruendo un ponte sul Rudavoi, forse quando sarà finito anche noi saremo declassati».

Ma il presidente se la prende anche con le spinte autonomiste. «Adesso si parla tanto di autonomia, si raccolgono firme per l’autonomia, ma per averla bisogna essere anche in grado di guidarla e governarla. Credo che, per come siamo messi attualmente, potremo fare così: che Belluno e la Valbelluna vengano annesse a Treviso, mentre la parte altra della provincia decida pure se andare chi con Trento, chi con Bolzano, chi col Friuli».

di Paola Dall’Anese (fonte: Corriere Delle Alpi)