Qualcuno sostiene che potrebbe essere lo studente, ripreso di spalle in una oramai storica foto, che si arrampica su un carro armato nel tentativo di fermarne l’avanzata. Lui ovviamente nega. Ma a distanza di oltre vent’anni, Wuer Kaixi, 43 anni, uno dei leader della protesta cinese che culminò nella sanguinosa repressione del maggio 1989 di Tien An men, è ancora il ricercato numero due del governo cinese.

Rifugiatosi prima in Francia, poi negli Usa, Wuer Kaixi, il cui nome in lingua Uighur, l’etnia cui appartiene, significa “uomo che accende la speranza”, vive oggi a Taiwan, dove si è formato una famiglia e dove svolge una intensa attività editoriale per numerose testate straniere, tra le quali il Wall Strett Journal. Sostenitore della riunificazione cinese sotto la bandiera della democrazia, Wuer Kaixi non fa mistero di voler un giorno rientrare in Cina, e di svolgervi un ruolo politico.

Divenuto famoso per il suo coraggio – qualcuno sostiene anche la sua arroganza – quando si presentò in pigiama ad un dibattito in TV con l’allora premier cinese Li Peng, interrompendolo più volte – Wuer Kaixi sarà il protagonista di un incontro della rassegna “Auronzo Attualità”, ad Auronzo di Cadore domenica 28 agosto, alle ore 18, presso la Sala del Consiglio, per una intervista a tutto campo condotta da Pio d’Emilia, corrispondente da Tokyo di Sky TG24.

Una ottima occasione per ricordare, nel racconto di uno dei protagonisti, la tragedia di Tien An Men, ma anche di comprendere quale sia oggi il ruolo della Cina, il paese che, con una spaventosa e apparentemente inarrestabile crescita, sta emergendo come la nuova superpotenza mondiale non solo economica, politica e militare, ma anche finanziaria. Al punto che anche il “nostro” futuro dipende, oramai, più da Pechino che da Washington.