Mauro Corona scrive nella prefazione de “I Cacciatori di Erto” (Ed. Biblioteca dell’Immagine):
“Chi se non Italo Filippin, classe 1944, nato sul ripido Erto, poteva scrivere racconti e aneddoti di ars-venandi? Chi poteva dare luce a vite di uomini illustri, bracconieri, cacciatori, gente di vetta e di bosco, trappolieri, uccellatori e altra fauna umana….” e continua Mauro Corona: “Potevano farlo in tanti ma non tutti con l’esperienza di Italo Filippin, cacciatore prima, guardiacaccia poi e infine di nuovo cacciatore. Per sessanta anni Italo ha bazzicato la natura in forme diverse. E’ stato frequentatore della montagna non solo con gambe e fucile, corda, berretto e divisa ma soprattutto con la TESTA, usata come DEPOSITO DI MEMORIA. Ha cominciato da bambino, lavorando alle malghe col nonno Frambol, a conoscere gli uomini che imbracciavano uno schioppo per ATTINGERE DAL BOSCO QUELLO CHE DAL MACELLAIO NON POTEVANO PERMETTERSI, quelli che illuminavano i sentieri con lampade a carburo. Anni e anni si servizio a stanare coloro che non accettavano regole né imposizioni.

Durante gli anni di lavoro Italo Filippin annotava minuziosamente su quaderni ogni passo della sua lunga avventura tra i cacciatori.
E’ un libro difficile da accettare e pure rischioso ma le storie vanno raccontate, tramandate agli altri, passate a chi viene dopo come le tegole si passano l’acqua, per il semplice fatto che sono accadute e ciò che è accaduto è patrimonio di tutti, detrattori compresi. Se non altro per soddisfare quel sentimento naturale chiamato curiosità.” M. Corona

Presentazione VENERDI’ 25 NOVEMBRE 2011 – ORE 20,30 SALA CONSILIARE MUNICIPIO VALLE DI CADORE