Monsignor Renzo Marinello, l’arcidiacono del Cadore, ha promesso che farà suonare a festa le campane. Non solo quelle della Pieve, ma anche delle altre chiese delle valli cadorine.
Dopo lunghi anni di attesa, infatti, al beato Karol Wojtyla, ovvero papa Giovanni Paolo II, è stato intitolato l’ospedale cadorino. Lo ha ufficializzato l’Usl 1 con la deliberazione 240 del 7 marzo.
In questo modo – spiega il direttore generale Fernando Antonio Compostella – l’azienda sanitaria ha recepito «i profondi sentimenti di riconoscenza della popolazione cadorina per il legame che lo ha unito ad essa ed al territorio durante il suo pontificato».
Wojtyla, si sa, è stato 6 volte ospite a Lorenzago e del Cadore per le sue vacanze. E in occasione della visita alla Magnifica comunità del Cadore, di cui divenne cittadino onorario, ricevette in affidamento l’ospedale, con tanto di targa.
Risale comunque al 16 luglio 1996 la prima, formale richiesta – da parte dell’allora sindaco Roberto Faccin . della dedica del nosocomio a Wojtyla. Già 11 anni fa si disse che in questo modo si voleva proteggere il presidio da possibili azioni di ridimensionamento. Il 9 settembre dello stesso anno la Segreteria di Stato del vaticano esprimeva compiacimento ed apprezzamento per l’iniziativa. L’intitolazione è tutt’altro che un mero atto formale. Viene così ricambiato «un gesto di amore, di stima e di profondo attaccamento» del Papa, beatificato l’anno scorso, al Cadore e ai suoi abitanti.
La direzione dell’azienda socio-sanitaria ricorda, a motivazione della sua iniziativa, che in questi anni «sono pervenute molte espressioni da parte della vita sociale ed associativa a sostegno della intitolazione» e «soprattutto numerose richieste da tutti gli enti locali del Distretto del Cadore e della Conferenza dei sindaci».
I tempi sono stati troppo lunghi? Assolutamente no, a sentire l’amministrazione dell’azienda sanitaria, che ricorda, infatti, come debbano trascorrere almeno 10 anni dalla morte per la intitolazione di opere pubbliche a personaggi illustri. In questo caso, dunque, si sono rotti gli indugi anzitempo. E questo anche grazie al fatto che il primo maggio dell’anno scorso Wojtyla è salito agli onori degli altari. Non solo. Determinante è stata anche la circostanza che la proposta non ha raccolto, in questi anni, nessuna forma di dissenso. O di contrasto. Anzi, le insistenze sono state, semmai, di segno opposto.
Adesso sarà da stabilire solo la data della cerimonia inaugurale. Avverrà durante l’estate o sarà anticipata al primo maggio, in occasione del primo anniversario della beatificazione di Wojtyla? Questo sarebbe il desiderio dell’arcidiaconato. Dipenderà anche dai possibili invitati. «Di certo, comunque, potremo pregare il beato Karol – anticipa monsignor Marinello – come protettore del nostro ospedale e della sanità di eccellenza che vantiamo qui in Cadore».
Chiaro il messaggio alla Regione: nessuno osi toccare l’ospedale-Wojtyla.
di Francesco Dal Mas
Fonte: Corriere Delle Alpi