Il Tav (Treno Alta Velocità) è un’opera inutile, dannosa per l’ambiente e la salute, è un enorme spreco di denaro pubblico, sottrae investimenti a scuola, sanità e innovazione, e infine è ad altissimo rischio di infiltrazioni mafiose. Ecco perché va fermata, a tutti i costi. L’unico modo per farlo è informare i cittadini, mostrando dati e fatti. E’ una questione che deve interessare tutti gli italiani, non solo i valsusini. L’ennesimo paradosso di questo Paese è che mentre là si combatte per fermare la realizzazione di una nuova linea per il trasporto merci (perché a questo dovrebbe servire il Tav Torino-Lione) qui da noi presto saremo costretti a combattere per mantenere la linea ferroviaria che arriva a Calalzo, senza la quale saremo tagliati fuori dal mondo.
Matteo Gracis (amministratore NuovoCadore.it)
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SPECIALE NO-TAV
TAV? Treno ad Alta Velocità. Le Frecce Rosse viaggiano oltre i 300 km/h.
DA QUANDO SE NE PARLA? Dal 1989 grazie ad Agnelli, Pininfarina e politici vari.
COSA CONGIUNGEREBBE? Torino a Lyon all’interno del “Corridoio 5” (linea immaginaria tra Lisbona-Kiev, oggi ridottasi a Lyon-Trieste)
DOVE PASSEREBBE? Sotto il Massiccio dell’Ambin tra Susa e Modane con una galleria o “tunnel di base” di 50 km tra rocce amiantifere e ricche di uranio fino a Susa. Poi Valsusa in sponda destra delle Dora Riparia, Rivoli e Rivalta nella collina morenica, lo scalo merci di Orbassano, Torino sotto Corso Marche, Collegno Savonera e Venaria, Settimo Torinese per immettersi sulla Torino-Milano.
COSTI? Doveva costare 7200 miliardi di lire (3,6 mld €), ora a progetto supera i 20 miliardi di euro, anche se hanno iniziato a parlare di realizzarla a lotti come la Salerno-Reggio Calabria, iniziando subito dal tunnel di base. Tutte le altre opere AV sono costate in Italia 3-4 volte il progetto iniziale.
A COSA SERVIREBBE? Avevano detto ai passeggeri internazionali, poi vista la scarsa domanda, viene propagandata come una linea merci con convogli di 70 vagoni doppi, ognuno con un TIR sopra, con lunghezza e peso tre volte superiori alla media, che permette velocità massime a 120 km all’ora, contro gli attuali di 80. La manutenzione delle linee con treni così pesanti sarà onerosissima.
PECCATO CHE…
NON CI SIANO LE MERCI e/o i passeggeri necessari a giustificare l’investimento. Già nel 1991 si prevedevano 7,7 milioni di passeggeri e 18,6 milioni di tonnellate di merci entro il 2002; con l’opera 60 milioni tons entro il 2053, contro un passaggio al 2009 di 2,4 sulla linea storica. Il rapporto costi-benefici è introvabile.
MANCHINO I SOLDI. L’Europa finanzierebbe una parte della tratta Comune italo-francese, per il resto, come su tutte le altre tratte AV pagherebbe il pubblico cioè noi, realizzando l’ennesimo tangentificio e regalo alla criminalità organizzata (cfr. Corruzione ad alta velocità, di F. Imposimato)
L’IMPATTO AMBIENTALE sarà fortissimo (come successo al Mugello per il TAV Bologna-Firenze con condanne per reati ambientali) in una valle con già un’autostrada, una ferrovia, due statali, l’acciaieria Beltrame e in una Pianura Padana tra le aree più inquinate del mondo. II trasporto su ferro ad alte velocità inquina come o più del trasporto su gomma (cfr. Studio Dott. Federici,Università di Napoli).
LA LINEA ATTUALE È SFRUTTATA SOLO AL 30% delle sue potenzialità e con un ventesimo del costo può essere ammodernata con l’eliminazione dei passaggi a livello. I TGV (treni a grande velocità francesi) e i Pendolino viaggiano già sulla linea storica verso Parigi. Le linee ferroviarie AV oggi sono tutte in perdita per via dei prezzi esosi e le poche fermate che non servono ai pendolari (cfr. Il sole 24 ore).
LA VALLE NON LO VUOLE. Il 2 marzo 1996 la prima grande manifestazione, la Comunità Montane è contraria ma la politica non ascolta. Nel 2005 provano a prendere possesso dei terreni a Venaus, sede del cantiere del tunnel esplorativo in cui opereranno le cooperative rosse (CMC). I manifestanti vengono brutalmente assaliti di notte nelle tende, con diversi feriti, ma il giorno dopo si riprenderanno i terreni.
Per questo verrà spostato il tunnel a Chiomonte: anche qui riparte la lotta per i terreni nel maggio 2011. A gennaio 2012 Monti dichiara l’area “Sito di interesse strategico nazionale” (come aveva fatto Prodi con le discariche di Napoli) e vengono recintati con Jersey di cemento e filo spinato alla presenza degli Alpini, senza i regolari espropri. Luca Abbà, agricoltore No Tav, per difenderli il 27 febbraio 2012 è salito su un traliccio dell’alta tensione, da cui folgorato, è caduto a terra riportando gravissime lesioni.
APPROFONDIMENTI
> 150 ragioni (tecniche) contro la Torino-Lione (formato pdf)
> Tav, da Napoli alla Val di Susa le mani della mafia sui cantieri (inchiesta di Roberto Saviano)
> Analisi economica del Politecnico di Milano (del Professor Marco Ponti)
> Video-monologo sugli aspetti economici del Tav (di Marco Travaglio)
> Video La valle di Susa fermerà il Tav (di Erri De Luca)
> No allo stupro della Val di Susa (intervista a Mauro Corona)
> Video/Documentario “La Valle è mia” (speciale Servizio Pubblico)
> Siti web: NoTav.eu | NoTav.info | Comitato NoTav Torino | ProNatura Torino
>>> Discussione sul forum di NuovoCadore.it (aperta a tutti)
IMMAGINI
(da fonti ministeriali e giornalistiche disponibili in rete)