«È stata una vera giornata di festa». Il pensiero del sindaco di Cortina Andrea Franceschi al suo arrivo a Calalzo è quello di tutti i partecipanti alla “Pedalata in rosa”, disputatasi ieri lungo la ciclabile “La lunga via delle Dolomiti”. «Meravigliose anche tutte le tappe predisposte lungo il percorso. Una grande partecipazione, tanti bambini, tante famiglie e tanta allegria. Il Giro d’Italia è importante, ma lo è ancora di più tutto ciò che gravita attorno ad esso. Un grande risultato lo abbiamo già raggiunto:grazie alla collaborazione dei “magnifici sette”, ovvero i sindaci di Cortina, San Vito, Borca, Vodo, Valle, Pieve e Calalzo, abbiamo fatto un ottimo lavoro, dimostrando quanto vale questo territorio quando esiste la collaborazione tra tutti».
Il successo della Pedalata si è visto già dal mattino, quando alla partenza di Cortina si sono presentati circa 300 ciclisti, quasi tutti con indosso la maglietta rosa identificativa della manifestazione.
Prima della partenza, un momento di silenzio per ricordare i lutti che hanno colpito l’Italia in questi giorni: la studentessa di Brindisi e i morti del terremoto in Emilia Romagna.
Non tutti i ciclisti erano a cavallo di una bicicletta tradizionale: qualcuno aveva rispolverato un vecchio tandem dipinto di rosa, qualcun altro aveva al traino una carrozzina per il bambino oppure era a bordo di una “quadriletta”, ovvero una bicicletta con quattro ruote che però aveva a bordo più di una persona.
Pochi chilometri, il tempo di arrivare a San Vito, prima tappa prevista dall’organizzazione, e un altro gruppo di corridori in rosa, forte di duecento pedalatori, si unisce alla carovana, anche questi a bordo dei veicoli più disparati.
Ma non è finita, perché anche nelle altre ex stazioni della Ferrovia delle Dolomiti, le sorprese non sono mancate: al gruppo si accoda perfino “Belen”, vestita con un abito di tulle rosa e con un cestino di fiori che consegna a chi gli chiedeva di mostrare la “farfallina”.
Intanto si susseguono le soste e da ognuna di esse i concorrenti maggiorenni escono un po’ incerti sui pedali a causa delle tante libagioni che vengono a loro offerte. Niente di male, perché per una volta non c’è nessuno che misuri la gradazione alcolica.
La tabella di marcia, intanto, segna dei tempi più lunghi del previsto, tanto che l’orario di arrivo a Calalzo, previsto per le 12,30 non può essere rispettato. I primi ciclisti giungono al portale d’arrivo alle 13, ma il gruppo è scaglionato. Tra il primo e l’ultimo c’è un’ora di differenza, giusto in tempo per assistere all’apertura della cucina, in grado di fornire oltre cinquecento pasti; tutto funziona per il meglo nell’ampio capannone montato nella zona industriale di Calalzo, a soli cento metri dall’arrivo.
Tra i partecipanti anche i sindaci di San Vito, Andrea Fiori e di Cortina, Andrea Franceschi e lo stesso coordinatore Renzo Minella. Con giudizio unanime l’organizzazione viene ritenuta ottima e molto curata, anche grazie al grande lavoro dei tanti volontari all’opera.
«Questa manifestazione ha fatto risaltare la bellezza di questa ciclabile», dice Minella. «Un prodotto fantastico che dobbiamo far conoscere a tutta Italia e in tutto il mondo. Questa di oggi è la manifestazione numero zero che abbiamo testato tra di noi. Per il prossimo anno dobbiamo lavorare tutti insieme per far conoscere “La lunga via delle Dolomiti” a tutto il mondo».
di Vittore Doro
Fonte: Corriere Delle Alpi