Siamo molto, molto preoccupati per le modalità di gestione degli acquedotti pubblici; non ci riferiamo all’aspetto amministrativo che è a tutti tristemente noto ma a quello gestionale in termini strettamente tecnici; sembra vi sia un uso scriteriato nell’utilizzo del cloro per la disinfezione dell’acqua che forse è anche un utile espediente per evitare determinati interventi di manutenzione degli impianti. Ci riferiamo ad esempio alla pulizia delle vasche ed alla corretta manutenzione per il mantenimento dei requisiti delle opere di presa e accumulo dell’acqua; sono interventi che richiedono delle risorse ma che devono essere tassativamente eseguiti con precisa periodicità; con la corretta e costante manutenzione si eviterebbe l’uso improprio dei disinfettanti che verrebbero utilizzati solo in caso di estrema necessità.
Quando la gestione era in capo ai comuni le vasche di raccolta venivano periodicamente svuotate e pulite e si ricorreva alla disinfezione dell’acqua solo quando era veramente necessario; oggi invece, all’insaputa della popolazione l’acqua viene clorata addirittura preventivamente come se il cloro fosse una sostanza innocua ed evidentemente senza alcun criterio logico.
Vi chiediamo : sapete con quale periodicità vengono pulite le vasche di presa e di accumulo dell’acqua dei vostri acquedotti ? Gli enti preposti vigilano efficacemente sul corretto operato del gestore idrico anche con controlli mirati sui manufatti per la captazione delle acque e sull’utilizzo dei prodotti impiegati per la disinfezione ? gli operatori sono all’altezza dei compiti loro affidati ? sono stati adeguatamente formati?
A parere di numerosi esperti la clorazione dell’acqua destinata al consumo umano genera non pochi problemi alla salute. Quando il cloro incontra della materia organica, animale o vegetale che sia, può reagire chimicamente e trasformarsi in nuove sostanze chimiche conosciute con il nome di Cloroderivati, che sembra siano vere e proprie sostanze cancerogene. Recenti studi svolti da importanti Istituti Universitari hanno evidenziato un aumento del 46 per cento di tumori tra le persone che utilizzano
acqua clorata, soprattutto tumori al retto, al colon e alla vescica.
Come se ciò non bastasse, attualmente si sta avanzando il sospetto che alcuni cloroderivati possano addirittura causare alterazioni del DNA (effetto genotossico).
Fortunatamente c’è una crescente opinione del mondo medico che pone la clorazione dell’acqua tra i gravi rischi per la salute, ritenendola un grande problema da affrontare e risolvere al più presto.

I giorni scorsi, a conferma di quanto sopra esposto, a Domegge è stata rilevata dal servizio della ASL una quantità di cloro nell’acquedotto comunale oltre dieci volte superiore i limiti di legge. La popolazione non è stata informata ed ha utilizzato tranquillamente l’acqua. A parte la deplorevole azione eseguita, il cittadino ha il diritto di essere informato in tutti i casi in cui vi sia una possibile variazione sulla qualità dell’acqua.

Ci siamo sempre vantati di avere acqua di buona qualità rispetto alle zone di pianura e permettiamo che, solo per profitto o per incompetenza, venga “denaturato” un bene così prezioso.

Voi primi cittadini dovete pretendere che i gestori idrici rispettino precisi protocolli di manutenzione degli impianti e che ricorrano alla disinfezione dell’acqua solo in casi di estrema necessità; dovete altresì pretendere massima vigilanza da parte dagli enti preposti ai controlli a tutela della salute pubblica.
Noi continueremo a vigilare e se necessario porteremo questi fatti all’attenzione dell’autorità giudiziaria.

Gruppo di cittadini