Equitalia sì o Equitalia no? Da giorni il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo, è presente sugli organi di stampa, in tv, alle radio per informare che il suo Comune ha deciso di non affidarsi più ad Equitalia per la riscossione dei tributi non pagati. Una visibilità notevole che ha anche infastidito, per non dire scocciato, quei Comuni che hanno preso la stessa decisione ancora cinque anni fa. E il caso di Valle che, ormai dal 2005, ha tolto il ruolo di esattore all’agenzia guidata da Attilio Befera. Risparmiando sulle provvigioni ed evitando di caricare sui contribuenti ulteriori interessi e more. Ogni Comune della Valle del Boite ha però una situazione particolare. Non è infatti così semplice eliminare il lavoro che viene svolto da Equitalia per i piccoli Comuni, quelli che hanno pochi dipendenti.

CORTINA. La Regina delle Dolomiti per ora si serve ancora di Equitalia, ma proprio ieri il sindaco uscente Andrea Franceschi ha reso noto che vuole seguire l’esempio del collega di Calalzo, e prima di lui di Matteo Toscani che a Valle deliberò per togliere l’incarico ad Equitalia. «Sulla scorta di quanto fatto dal collega e amico di Calalzo, Luca de Carlo», dichiara Franceschi, «anche a Cortina disdiremo quanto prima il contratto con Equitalia, sia per la riscossione della Tarsu, la tassa sui rifiuti, sia per quella coattiva sull’Imu, dato che la riscossione ordinaria è già gestita autonomamente dal Comune di Cortina. Riteniamo che i metodi di riscossione di Equitalia siano spesso troppo rigidi e complessi e crediamo sia giusto evitare che i cittadini rischino pignoramenti ingiusti a causa di situazioni di oggettiva difficoltà. Da una prima stima, poi, è probabile che questa scelta comporterà anche dei risparmi immediati per le casse del Comune, già fortemente penalizzate dalle ultime scelte del Governo».

SAN VITO. A San Vito, Equitalia riscuote solo i pagamenti non versati sulla tassa dei rifiuti. «Da tempo», spiega il sindaco Andrea Fiori, «Equitalia gestisce unicamente i tributi non pagati della Tarsu. Continueremo a mantenere Equitalia per questo genere di riscossioni, che nell’ultima tranche si aggiravano intorno agli 8 mila euro, in quanto non possiamo assumere nuovi dipendenti e allo stato attuale non abbiamo personale da dedicare a questo tipo di lavoro. Per noi è stato molto più redditizio investire le risorse umane nelle verifiche sull’Ici inevaso che hanno fruttato alle casse comunali 45 mila euro che possiamo spendere per la collettività».

BORCA. Senza troppi proclami, Borca è un altro Comune che non si avvale di Equitalia.
«Nell’ultimo consiglio comunale», spiega il sindaco Bortolo Sala, «abbiamo approvato all’unanimità la delibera che toglie, come previsto dalla legge, il compito ad Equitalia di riscuotere le tasse inevase e che saranno gestite dal Comune. Le tasse inevase qui non sono mai state comunque troppo elevate e vedremo a consuntivo se ci sarà risparmio».

VODO. A Vodo per ora il servizio resta gestito da Equitalia. «Non ci sono lamentele in merito al servizio di Equitalia», spiega il sindaco Gianluca Masolo, «e non abbiamo nemmeno le risorse interne a livello di dipendenti per gestire il servizio da soli. Dunque, la nostra scelta è quasi obbligata. Forse si potrebbe valutare, in sede di Comunità Montana della Valle del Boite, l’eventualità di aggregare le istanze dei vari Comuni e che la riscossione fosse gestita quindi in prima persona dall’ente comunitario. In quel caso saremmo i primi ad aderire; ma per ora lasciamo svolgere il lavoro ad Equitalia».

di Alessandra Segafreddo

Fonte: Corriere Delle Alpi