«La pacchia, per i vandali e le persone incivili, a Pieve è finita», spiega Stefano Pompanin, gestore del Caffè Tiziano.
Questo perché con il servizio di sorveglianza messo in piedi dai gestori dei locali del centro storico, in funzione da venerdì, «non hanno più scampo».
«Ora, dopo l’emissione dell’ordinanza del sindaco Ciotti per contrastare l’abuso di sostanze alcoliche e droghe, come persone responsabili e consapevoli che il decoro urbano va tutelato e difeso, ci siamo organizzati affinchè fatti come quelli successi nei mesi precedenti, non abbiano più a ripetersi: ne va anche della nostra dignità professionale. Il servizio di sorveglianza è iniziato nella notte tra venerdì e sabato, ed è continuato anche nella notte successiva, tra sabato e ieri. Venerdì sera sono stati utilizzati due volontari, coordinati dai gestori, mentre nella notte di sabato le persone impiegate sono state tre. Il risultato è stato ottimo, perché la piazza e le vie di centro, dove nei finesettimana precedenti si trovava un po’ di tutto, sono rimaste pulite ed i giovani non sono scesi agli eccessi di altre serate».
«In pratica, ha concluso Pompanin, abbiamo fatto come fanno da tempo i gestori dei locali notturni di Jesolo».
«All’inizio non è stato facile, ha raccontato, Sisto, uno dei volontari che ha sorvegliato Piazza Tiziano, perché erano in molti, ma i giovani hanno fatto presto a capire che era anche nel loro interesse. Proprio per osservare lo spirito dell’ordinanza comunale, abbiamo messo all’esterno del locale un tavolo con sopra bicchieri di plastica nei quali abbiamo riversato le bevande acquistate all’interno dei bar nei bicchieri di vetro. In questo modo abbiamo controllato tutti i clienti che uscivano dai locali, ed abbiamo impedito loro di lasciare in giro bottiglie e bicchieri».
«Devo dire, ha concluso, che non ho mai visto delle persone bere così tanto, specialmente birra che è la bevanda più diffusa. Quando abbiamo visto diminuire il numero delle persone che uscivano con il bicchiere in mano, abbiamo fatto un giro ed abbiamo raccolto alcuni bicchieri abbandonati. E’ stata una notte faticosa, ma il risultato ci ha ripagati della fatica». Tutto bene, dunque? Sì, ma è nata una perplessità su una parola contenuta nell’ordinanza: si legge che dopo le 24 ai clienti non possono essere fornite bevande in contenitori di vetro nelle aree interne ed esterne all’esercizio. Ma ad un cliente che non ha nessuna intenzione di uscire sulla piazza, se ordina un calice di vino pregiato, dove deve essere servito: in un bicchiere di plastica od in quello di vetro?

di Vittore Doro

Fonte: Corriere Delle Alpi