«L’intera cittadinanza di Venas si opporrà alla realizzazione del nuovo depuratore di acque reflue vicino alla ciclabile manifestando il proprio dissenso in tutte le forme consentite». A dirlo è Daniel Da Corte, il presidente della Pro Loco Venas, che lunedì ha inviato una raccomandata al Comune, al presidente della Regione Zaia, al prefetto, agli onorevoli e ai senatori bellunesi, ai consiglieri regionali bellunesi, a Bim Gsp, al commissario prefettizio che regge la Provincia ed al presidente della Cm Centro Cadore per sottolineare nuovamente la contrarietà dei residenti di Venas alla realizzazione di un depuratore fognario vicino alle case, al campo da calcio e alla ciclabile. Il dissenso al progetto era già stato manifestato, tramite una raccolta firme, la scorsa primavera. Nel consiglio comunale del 22 agosto il consiglio ha approvato invece il progetto del depuratore che dovrebbe essere realizzato in variante al prg.
«Da alcuni anni», spiega Da Corte, «il Comune e Bim Gsp hanno previsto l’adeguamento dell’esistente vasca di raccolta e depurazione reflui della frazione di Venas; l’attuale vasca è infatti stata realizzata nei primi anni 60 con criteri e normative oggi superate. La Pro Loco, sollecitata da una corale preoccupazione della popolazione in merito al progettato impianto di depurazione, attenta alle esigenze del territorio anche in prospettiva turistica, si è subito resa portavoce delle perplessità della gente. Le ripetute segnalazioni verbali e la raccolta firme, che conteneva un’adeguata documentazione in cui venivano specificati i motivi per i quali i cittadini non vogliono un depuratore nel posto prescelto, sono state inutili e non si è proseguito per cercare un altro luogo dove realizzare l’impianto anche su suggerimento dei residenti. Vi è la più assoluta discrepanza tra quanto viene affermato pubblicamente in merito al rilancio economico dei nostri paesi puntando sul settore turistico e sull’importanza strategica della ciclabile e gli atteggiamenti e le scelte che di fatto sviliscono la valenza della pista. Il nuovo impianto sorgerebbe a meno di 8 metri dalla ciclabile, a 15 metri dal campetto di calcio usato dai ragazzi del paese ed a pochi metri dalla nuova struttura alberghiera di Venas che va sostenuta e non ostacolata».
Inoltre, tra il nuovo depuratore e la pista, verrebbe costruito anche un parcheggio pubblico-privato.
«Non si capisce», conclude Da Corte, «come si possa costruire un depuratore a meno di 40 metri dalle case, quando la normativa impone 100 metri. Infine il nuovo impianto consentirebbe la captazione delle acque da una parte limitata del paese. Chiediamo di nuovo che venga sospeso l’iter per il nuovo impianto e che si scelga un altro sito, lontano dalle case e a norma di legge».
di Alessandra Segafreddo
Fonte: Corriere delle Alpi