I druidi erano così gelosi dei propri segreti che trasmettevano le proprie conoscenze solo a pochi e selezionati accoliti e solo a voce perché nessuno potesse carpire con l’inganno le conoscenze millenarie acquisite.
I druidi si sono estinti come i dinosauri e i dodo, simpatici uccelli dal piumaggio lussureggiante e incapaci di volare.
La politica, invece, non si estingue ma si trasforma secondo una legge di Lavoisier.
La cronaca ci racconta dell’obbligo di legge per i comuni sotto ai 3000 abitanti di fare sistema, cioè di aggregarsi in forme consortili per la gestione dei servizi principali e garantire perciò risparmio ed efficienza amministrativa.
Detta così suona bene: “CITTADINI!Volete voi una nuova e più snella gestione della cosa pubblica?”
Coro di acclamazione.
A me resta un sospetto, piccolo ma sostanziale, e cioè che se non si comunica come si vogliono fare le cose nasca un pateracchio che non porti nulla di buono, un matrimonio combinato senza amore per questo destinato a far malestri.
Finite le trombe della propaganda, del progetto di aggregazione niente è dato conoscere, né modi, né tempi, né la definizione di incarichi e competenze, solo un generico memorandum d’intesa che meno chiaro di così non si può.
La municipalità di Montpellier, in Francia, da molti anni è un modello europeo per quel che riguarda l’efficienza amministrativa condivisa dai piccoli comuni, che altrimenti non avrebbero risorse per gestire in maniera autonoma i diversi servizi alla popolazione.
Uno degli obiettivi che si è posta la Municipalità è stata proprio quella di comunicare e condividere il più possibile, attraverso il coinvolgimento attivo di cittadinanza, università, forze politiche e sociali, ogni azione al fine di garantire trasparenza.
Il risultato è uno dei più efficienti laboratori politici europei.
La cronaca cadorina invece ci parla di fantomatici consigli dati da un esimio luminare dell’università di Firenze che afferma:
«Per poter aver successo nell’unificazione dei servizi forniti dai Comuni,è necessario iniziare dai “servizi invisibili”, ovvero da quelli che i cittadini non percepiscono: gestione del personale e dei bilanci. Se s’inizia con quelli che sono percepibili dalla popolazione, c’è il rischio di avere problemi e dover ritornare indietro; senza una razionalizzazione del trattamento dei dipendenti, tutto diventa difficile».
Cosa ne dite mandiamo i nostri amministratori a scuola a Montpellier ?
Massimiliano Garavini