Nevica!Nevica!I fiocchi scendono leggeri e allegri dal cielo, i bambini schiacciano i nasini davanti alla finestra,la terra imbianca e il reparto di ortopedia dell’ospedale si riempie.

More solito. Tutto come sempre.

E’ sacrosanto il diritto delle persone a cadere, ma un po’ di sale in più sul marciapiede non farebbe male e forse decongestionerebbe le corsie.

Il sale viene sparso generosamente sulle ferite della provincia appena salvata, prende la forma maligna di una politica che parla molto ma che alla fine deve fare i conti con la spending review e le nozze si fanno coi fichi secchi.

Le feste portano consiglio, e soprattutto consiglieri visto che sta per aprirsi una campagna elettorale dai tratti violenti e furiosi che non risparmierà nessuno.

Il populismo è deleterio se non viene disciplinato da una seria voglia di fare e non di parlare.

I piccoli comuni in sofferenza che vivono l’emorragia dello spopolamento e dell’isolamento, spesso hanno nel sindaco l’unico riferimento istituzionale per far sentire il proprio disagio, estremo argine al silenzio e all’emarginazione.

Leggere tutti i giorni di astruse formule di rilancio economico e vedere il permafrost sulla piazza del paese lascia basiti e perplessi:

vieni vieni o forestiero, proverai il fascino delle Dolomiti e il brivido del traumatologico. Due emozioni al prezzo di un solo femore.

Sia chiaro per tutti: la buona volontà, la caparbietà, la voglia di lavorare e l’ospitalità del territorio sono qualità di assoluta eccellenza e magnifica promozione, però da sole non bastano a sciogliere il ghiaccio, a valorizzare le meraviglie segrete dei paesi e l’incanto magico della natura.

Per questo serve la politica, non quella degli annunci ad effetto o dei pesci che non si sanno pigliare, ma un’offerta amministrativa seria e sensata che ponga il rinnovamento al centro della propria agenda.

A Natale siamo forse tutti più buoni ma certo non più fessi, e una campagna elettorale festiva proprio non ci voleva, perchè oltre al rischio di indigestione alimentare c’è quello della bulimia di parole e annunci.

La sgradita sensazione è che dopo aver festeggiato ad IMU e sacrifici la consolazione sia solo un’ altra amara sorpresa.

Non credo che questa volta basti un Diger Seltz per riprendersi.

Massimiliano Garavini

(Fotografia di Franco Baldissarutti per gentile concessione dell’autore)

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