…ovvero come vivere la montagna durante il brutto tempo.
Come spesso accade in montagna il brutto tempo è all’ordine del giorno e chi ha programmato una gita lungo i sentieri dolomitici non resta che trovare una valida alternativa per trascorrere alcune ore alla scoperta della vallata. La Val Comelico, con i suoi numerosi paesi immersi nel verde, offre interessanti visite alla scoperta di molte particolarità, ancora poco conosciute anche agli autoctoni, e in alcuni casi nasconde veri e propri tesori custoditi nei posti più impensabili.
Padola
Partendo dal Comune di Comelico Superiore, confinante con l’Alto Adige, troviamo il paese di Padola, centro sciistico della vallata. Qui si può visitare il Museo della Cultura Alpina e Ladina che con i suoi 500mq espositivi offre una panoramica completa e ricca sulla Cultura Ladina che caratterizza tutta la vallata: una raccolta di oggetti, miniature, ricostruzioni d’ambienti e una miriade di manufatti rari, alcuni molto curiosi. Sempre a Padola la nuova cellula museale ospitata nella Stua, sbarramento artificiale che serviva per la fluitazione del legname fino agli inizi del Novecento, ci racconta la lavorazione del legname con tutte le sue fasi dal taglio fino al trasporto via fiume.
Dosoledo
Da Padola si raggiunge il paese di Dosoledo seguendo il Tròi di Mestieri (Sentiero dei Mestieri) lungo il quale numerose statue di legno intagliate dagli artigiani del luogo raccontano gli antichi lavori di una volta. Il paese di Dosoledo si caratterizza per la tradizione del Carnevale e della maschera del Matazin che presso Algudnei – Spazi per la Cultura Ladina del Comelico è possibile ammirare. Algudnei, ospitato nel palazzo storico Zandonella Dall’Aquila, è uno spazio espositivo multimediale che attraverso touchscreen, pannelli fotografici e cornici digitali racconta della tradizione del Carnevale, delle istituzioni millenarie delle Regole e del Rifabbrico. Inoltre, nella chiesa di SS Rocco e Osvaldo, si può vedere un pregiatissimo altare intagliato da Andrea Brustolon del XVIII secolo e a margine del paese stesso una rarissima fila di antichi tabiè ancora integri.
Casamazzagno
Seguendo il Tròi dli Mascri (Sentiero delle Maschere) che parte da Dosoledo e porta a Casamazzagno, una serie di statue lignee raccontano di questa tradizione che caratterizza i paesi di Comelico Superiore e che si congiunge poi con il Tròi di Bacani (Sentiero dei Contadini). Arrivati a Casamazzagno, terrazza del Comelico, una visita alla Chiesa di San Leonardo Vecchia lascerà a bocca aperta per la bellezza del panorama e della stessa architettura tardo gotica. Nel paese si può visitare anche il Museo Etnografico “La Stua” ospitato in una casa del Rifabbrico che offre la possibilità di conoscere un’abitazione arredata e corredata di tutti gli oggetti d’uso quotidiano fra il XIX e il XX secolo.
Candide
Da Casamazzagno si scende nel paese di Candide passando per il Giardino Alpino che, con la sua struttura a gradoni, permette di vedere molti fiori e piante tipici della flora alpina e del Comelico. Qui è possibile ammirare dall’esterno due palazzi storici della vallata: Palazzo Monti Giacobbi e Casa Gera; la prima risalente al 1600 mentre la seconda al 1200. Da Candide si può far ritorno a Dosoledo percorrendo il Tròi dli Tradizion (Sentiero delle Tradizioni) e per gli amanti dell’antiquariato di pregio nei paesi di questo comune, e in particolare a Dosoledo, si possono trovare numerosi negozi specializzati.
Danta
Il Comune di Danta può vantare ben quattro Torbiere, ambienti caratterizzati da abbondanza di acqua e zone paludose in cui si sviluppano diversi e delicati ecosistemi visitabili attraverso un sistema di passerelle. La visita naturalistica del luogo prosegue anche al Museo Paleontologico “Le Radici della Vita” che raccoglie numerosi esemplari di fossili fra cui un cucciolo di dinosauro e gocce di pioggia fossilizzate.
San Nicolò
A San Nicolò di Comelico è interessante una visita alla chiesa dedicata a S. Nicolò Vescovo del XII secolo deve si può ammirare un ciclo di Affreschi di Gianfrancesco da Tolmezzo e un dipinto attribuito a Cesare Bagni. Nella frazione di Gera è possibile vedere Casa Vettori, altro palazzo storica della vallata, e la chiesetta che custodisce il corpo di Santa Giulia martire.
Santo Stefano
Proseguendo verso valle si giunge nel Comune di Santo Stefano di Cadore: nella frazione di Costalissoio si trova un’esposizione di arte contemporanea presso il Museo del Surrealismo “Luigi Regianini”. L’esposizione, che conta una quarantina di opere, è suddivisa in tre tematiche: Local Art, Harmoy Art e Horror Art. Sotto il portico della sede comunale a Santo Stefano si possono ammirare tre pannelli dipinti dagli artisti della manifestazione “Trittico di Pittura Dolomitica” che ogni anno invita tre artisti professionisti per dipingere la Val Comelico. Le loro opere rimangono in esposizione per un anno mentre quelle delle edizioni passate vengono ospitate nei paesi della vallata creando così un percorso artistico.
San Pietro
Nel Comune di San Pietro di Cadore la Villa Poli De Pol è una pregevole abitazione nobiliare veneziana del XVII secolo con stanze affrescate e un bellissimo ballatoio ligneo. La vicina frazione di Costalta, caratteristica per l’architettura rurale ancora intatta, offre la possibilità di camminare lungo le vie del paese ammirando 34 sculture lignee. Ospita inoltre il Museo Etnografico “Casa Angiul Sai” che, oltre ad essere uno spazio espositivo per le varie manifestazioni artistiche del paese, è un esempio di tipica abitazione rurale ante Rifabbrico dove l’allestimento permettere di conoscere e vedere i locali di un tempo.
Numerose sono poi le Chiesette sparse in tutti i paesi, alcune nascoste fra il verde fuori dagli abitati, da scoprire un po’ alla volta e che custodiscono opere interessanti. Molti fienili e abitazioni sono stati trasformati in Spazi Espositivi dove poter vedere opere d’intaglio e di pittura come l’esposizione De Villa (Costalta), l’esposizione De Bettin (Costalta), l’esposizione De Bettin Linc (Costalta).
Informazioni
Consorzio Turistico Val Comelico Dolomiti – www.valcomelicodolomiti.it
a cura di Marta De Zolt