Era da quest’area che partivano le zattere per il trasporto fluviale del legname diretto alla Repubblica di Venezia, traffico che fu per molti secoli, a partire dalla seconda metà del XIV secolo, alla base dell’economia di questo territorio. Il Museo del cìdolo e del legname racconta la storia della fluitazione del legname ed è ospitato nel palazzo ottocentesco denominato “Casa dei Trofei” che spicca per i pregevoli stucchi e dove soggiornò in vacanza anche la Regina Margherita. Centrale nell’organizzazione del museo è il vecchio cidolo di località Sacco (smantellato nel XX secolo): questa struttura, presente solo nel Cadore, faceva da barriera ai tronchi che scendevano per via fluviale senza impedire il passaggio regolare delle acque. Il Palazzo Lazzaris, costruito da una famiglia di commercianti di legname, costituisce il primo elemento di una sorta di cittadella che si completa con il giardino, la Casa dei Trofei e la chiesa. Nel paese è possibile vedere anche molti altri esempi di architettura signorile. La chiesa, dedicata a S. Nicola Vescovo, fu fondata nel 1407 ma venne modificata nei secoli successivi, conserva opere pittoriche di Tomaso Da Rin e Giuseppe Ghedina. Chiese minori sono quella di S. Anna e S. Rocco, di S. Michele Arcangelo a Caralte e l’oratorio della Madonna della Salute a Macchietto. Da Caralte, frazione risalente al Medioevo, provenivano tutti gli uomini addetti alla flutiazione del legname e dall’incendio del XIX secolo si salvarono solamente il campanile e dei mascheroni di tufo del XVII-XVIII secolo. A Perarolo si trova anche l‘area wilderness di Val Montina: un ambiente selvaggio ed impervio dove si può ammirare la natura ritornata ad uno stadio molto simile a quello del tardo Mesolitico.