È deceduto ieri sera all’ospedale di Treviso il 58enne Michele De Florian Fania, travolto nel pomeriggio da una valanga mentre sciava sui Cadini di Misurina.
L’uomo stava scendendo con gli sci da alpinismo sulla pista del Col de Varda assieme al figlio Giovanni, che lo precedeva di qualche minuto. Arrivato a fine discesa, il figlio si è accorto che il padre non c’era ed è risalito per cercarlo, ma quando ha visto la valanga ha subito chiamato il Suem 118. In quel momento a sciare sul Col de Varda c’erano anche tre volontari del Soccorso Alpino di Auronzo “fuori servizio”, che appena hanno ricevuto la comunicazione si sono diretti verso la valanga con l’attrezzatura necessaria alla ricerca.

Nel giro di cinque minuti i tre sono arrivati sul posto e, grazie alle indicazioni di un altro volontario del Cnsas di Pieve di Cadore presente in zona, sono riusciti ad individuare De Florian Fania sotto uno strato di 30 centimetri di neve e lo hanno liberato attorno alle 17. La valanga era di notevoli dimensioni, ma si era infilata in un canalone largo 4 metri e accumulata tutta nel punto in cui si trovava lo sciatore. Non è ancora chiaro quanto tempo l’uomo sia rimasto intrappolato sotto la neve, ma si stima che potrebbero essere trascorsi circa 40 minuti. Le sue condizioni, infatti, erano apparse subito gravissime: De Florian Fania era privo di sensi, non respirava ed era in principio di congelamento.

I soccorritori hanno iniziato immediatamente le manovre per la rianimazione, continuate senza sosta fino al suo arrivo all’ospedale di Treviso, quasi due ore più tardi. Sul posto sono intervenuti anche un medico, gli uomini del Soccorso Alpino di Auronzo e due pattuglie del Soccorso Alpino del Corpo Forestale dello Stato del Nos di Pelos di Cadore. Le condizioni meteo di ieri, con neve, pioggia e nebbia hanno impedito l’utilizzo dell’elicottero e quindi De Florian Fania è stato trasportato a valle in barella e, in seguito, con l’ambulanza del centro mobile di Cortina direttamente a Treviso, nel reparto di cardiochirurgia dove lo staff dell’unità extracorporea ha avviato le procedure per ossigenare e scaldare lentamente il corpo dell’uomo, ma ogni tentativo è risultato inutile.

Michele De Florian Fania viveva ad Auronzo ed era il capo area per la provincia di Belluno della Volksbank. Appassionato di montagna e di sci alpinismo, l’uomo non stava facendo fuoripista, anche se indossava gli sci da alpinismo ed è probabile che si sia leggermente defilato dalla zona battuta, in corrispondeva con la strada che porta al rifugio Città di Carpi.

Si tratta di un luogo noto per i frequenti distacchi di slavine e valanghe, che d’inverno rendono molto pericolosa la strada tra il rifugio Col de Varda e il rifugio Città di Carpi. De Florian Fania era un esperto frequentatore della zona e quindi non aveva motivo per avventurrsi, ma le condizioni della neve hanno provocato il distacco di una valanga anche dove dovrebbe essere più sicuro sciare.

Il Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi, con un comunicato diramato nel pomeriggio di ieri, ha invitato i frequentatori della montagna a prestare la massima attenzione sulla neve, in particolare fuori pista. Il Cnsas ricorda a quanti vogliano avventurarsi sulla neve fresca con sci, ciaspe, scarponi, ramponi, di essere prudenti, informandosi preventivamente sui luoghi in cui intendano muoversi, di consultare i bollettini della neve dell’Arpav, di chiedere ulteriori informazioni a guide alpine e rifugi, evitando luoghi rischiosi. Consigliata anche la dotazione di un’attrezzatura opportuna, a partire dagli strumenti di autosoccorso (Artva, pala e sonda), mentre viene vivamente sconsigliato di affrontare itinerari al di sopra delle proprie capacità.

In questo momento il pericolo di valanghe è di grado 4 su 5 e nei prossimi giorni peggiorerà con un ulteriore innalzamento delle temperature.

Fonte: Corriere delle Alpi