La prima area wilderness alpina europea compie 20 anni. Si trova in Cadore, nel territorio del Comune di Perarolo. Coincide con la Valmontina e si sviluppa in un ambiente selvaggio ed impervio, con pochi sentieri che penetrano una natura primordiale e dominante. Si svolgerà Venerdì 17 ottobre 2014 alle ore 20.30, presso la Sala Civica di Caralte di Cadore, una serata per ricordare l’anniversario e scoprire i tesori della selvaggia Valmontina con immagini della Rai (Geo&Geo) ed autorevoli testimonianze.
Saranno presenti
Pier Luigi Svaluto Ferro – Sindaco di Perarolo e Presidente Unità Montana Centro Cadore;
Paola Berto e Giustino Mezzalira – Veneto Agricoltura
Marcella Morandini – Direttore della Fondazione Dolomiti Unesco
Franco Zunino – Presidente Nazionale delle Aree Wilderness
Roberto Tabacchi – Cai di Pieve di Cadore
Moderatore dell’incontro: Bepi Casagrande – Giornalista Rai e Direttore de “IL CADORE”
Una occasione non solo per scoprire le bellezze della Valmontina, ricordare quanto è stato fatto in questi 20 anni, ma soprattutto per proporre nuove iniziative mirate alla conoscenza dell’Area che può essere un polo attrattivo turistico per il Cadore e per l’intero territorio bellunese.
Nel 1994 il Comune di Perarolo ha scelto di farla diventare area wilderness proprio per valorizzarne l’originale preziosità evidenziata dagli esperti. Da decenni era stata dismessa qualsiasi attività silvo-pastorale e così la natura aveva preso il sopravvento. Oggi la Valmontina, che continua ad essere poco conosciuta e frequentata soltanto da qualche escursionista esperto, rappresenta un vanto per Perarolo.
A sostenere che la sua originalità wilderness rappresenta una ricchezza anche per le Dolomiti è Marcella Morandini, direttore della Fondazione Dolomiti Unesco che interverrà venerdì 17 ottobre alle ore 20,30 nella sala civica di Caralte di Perarolo in occasione della festa per i 20 anni dell’investitura a prima area wilderness alpina europea. La Valmontina si estende per 3000 ettari sviluppando un dislivello che va dal greto del Piave ai 2706 metri di Cima dei Preti. Nel suo insieme è articolata in convalli e valloni minori con numerosi corsi d’acqua che favoriscono una grande ricchezza faunistica e vegetale. Anche per questo costituisce una grande ricchezza naturale che merita di essere conosciuta e valorizzata.