«La zona di Domegge, dove sono iniziati i lavori di riqualificazione della piazza» afferma l’archeologo Eugenio Padovan «è archeologicamente molto interessante. In quella zona, infatti nel 2004 e, prima ancora nel 1959, è stata oggetto di ripetuti ritrovamenti di tombe tardo antiche e altomedievali, riportate anche nella Carta Archeologica del Veneto. I reperti del 1959 sono esposti anche al Marc (Museo archeologico cadorino) di Pieve di Cadore». Eugenio Padovan invita l’amministrazione comunale di Domegge e il sindaco Lino Paolo Fedon ad avere un cocchio di riguardo invitando a non cementare la zona di Domegge dove sono in corso i lavori per la nuova piazza e ricordando i ritrovamenti di tombe dei decenni scorsi
«Come cittadino di questa provincia – aggiunge ancora Padovan – senza rammentare che ho lavorato per circa trent’anni alle dipendenze del Ministeri per i Beni Attività Culturali e Turismo, suggerisco che si adottino i provvedimenti di salvaguardia e di attenzione agli scavi, che vengono attuati in occasione di sistemazione delle aree interessate, come nei casi di siti archeologici. In altre parole è necessario far vigilare gli scavi previsti, da persone esperte del settore archeologico, proprio perchè l’impiego di soldi pubblici si traduca anche in una valorizzazione del territorio, valida soprattutto per la promozione turistica che ne potrebbe derivare. Noi cittadini tutti, interessati o meno alle testimonianze archeologiche, riteniamo questa, una risorsa, soprattutto per il rilancio del Cadore che sta puntando molto sull’ambiente e la cultura. Per questo, guardando ad una crescita complessiva, quanto ancora nascosto in quell’area non deve essere dimenticato, distrutto o, peggio, cementato, ma valorizzato come un bene prezioso».