Quasi 10.000 residenti dipendono da questa strada. Senza contare i turisti e il traffico che dal Comelico transita ogni giorno per andare in Alto Adige-Austria e Carnia-Friuli Venezia Giulia.
Da 30 anni si parla della Galleria di Coltrondo. Inoltre la Galleria Comelico, quella già esistente, si trova in condizioni disastrose con l’acqua che scorre all’interno e l’illuminazione scarsa.
E intanto continuano le frane che per fortuna, ancora, non contano nessuna vittima.
Il 9 agosto 2014 un violento temporale causò una frana che bloccò la Statale 52 che dalla Galleria Comelico porta a Santo Stefano di Cadore, una strada fondamentale per tutto il Comelico e Sappada. Da quel giorno i timori, già esistenti, che il Comelico rischi l’isolamento si concretizzano ancora di più anche perché sono ormai quasi trent’anni che si parla della necessaria Galleria di Coltrondo, un progetto costosissimo ma che risolverebbe i problemi tagliando la strada che ad ogni pioggia rischia di essere chiusa.
Ed infatti venerdì 7 novembre 2014, sempre sulla stessa strada e dopo i lavori di messa in sicurezza, un nubifragio ha fatto scendere altri sedimenti e rischiano di venir giù 10 mila metri cubi di terra. Risultato: per almeno una settimana i mezzi pesanti non potranno più transitare sulla statale, nemmeno se accompagnati. Tir e camion vengono dirottati per Cortina e Dobbiaco, o per Misurina e Dobbiaco, quindi per il passo Monte Croce Comelico. Passaggio interdetto anche per i pullman del trasporto pubblico, ai quali sarà consentito il transito per il passo sant’Antonio, via Danta o via Padola. La circolazione leggera può usufruire della strada Bus de Val a fasce orarie alterne. La strada è stata quindi chiusa al traffico e le auto sono state deviate sulla strada Bus de Val che è consentita soltanto ai mezzi con massa a pieno carico fino a 35 quintali.
Orari Bus de Val aggiornato al 10 novembre.
– Ore 6 – 7.30 dir. Belluno
– Ore 8 – 9.30 dir. S. Stefano di Cadore
– Ore 10 – 11.30 dir. Belluno
– Ore 12 – 14 dir. S. Stefano di Cadore
– Ore 14.30 – 16.30 dir. Belluno
– Ore 17 – 19 dir. S. Stefano di Cadore
– Ore. 19.30 – 21 dir. Belluno
– Ore 21.30 – 23 dir. S. Stefano di Cadore
Ma domenica 9 novembre 2014 ecco una nuova frana che blocca la strada al 7º tornante in direzione Danta al km 3+800. Crolla un’intera curva e tutto il traffico che procede verso il Passo Sant’Antonio viene deviato per Padola. «Un disastro», commenta il sindaco Alessandra Buzzo. «Un’emergenza addirittura peggiore di quella verificatasi alla vigilia di Ferragosto e che ha comportato interventi di somma urgenza per 490 mila euro per i Comuni di Santo Stefano e San Pietro, senza contare quelli dell’Anas». Ed il sindaco invita per l’ennesima volta il presidente a Zaia a visitare la situazione.
L’isolamento rischia di protrarsi per più di una settimana. Lunedì mattina, a Belluno si terrà il vertice in Prefettura con Anas, Provincia e sindaci del Comelico. I 10 mila metri cubi di materiali possono essere trascinati a valle solamente da un acquazzone e siccome continua a piovere l’Anas non si fida nemmeno d’inviare sul posto i propri uomini.
Il primo intervento di emergenza sarà quello di togliere le numerose piante cadute a monte e che rischiano di fare da diga al fango. Ma per avviare il cantiere è necessario che finisca il maltempo. Una volta liberata l’area dal primo pericolo, si tratterà di studiare il da farsi. L’Anas, ad esempio, punta a prolungare la galleria paramassi. Ma prima di decidersi vuol vederci chiaro sulla prospettiva. Vuol capire, ad esempio, se vale la pena impegnare risorse in interventi tampone o se non sia meglio arrivare all’opera strutturale che viene ritenuta ormai indispensabile: la galleria di Coltrondo. Nella riunione di ieri se n’è parlato ancora. E a lungo. Ma c’è un problema. La Regione deve inserirla nelle linee guida del piano infrastrutturale.
Fonti: Corriere delle Alpi e Sindaco Alessandra Buzzo
Foto Tiziano Festini, Ursula Grandelis