Antonio Fundone, cadorino con la passione per l’arte, ha esposto in varie manifestazioni e locali della provincia di Belluno. Fa parte del gruppo “Artisti Inquieti” di Santa Giustina, guidato da Massimo Anania. L’incontro con Vito Vecellio e Francesca Casanova l’ha portato a partecipare alle ultime sei edizioni di Lorenzago Aperta “una rassegna coinvolgente e pregna di emozioni come momento di scambio e crescita artistica” racconta Fundone. Il suo percorso parte dall’istituto per geometri “Dante Alighieri” di Vittorio Veneto e dopo essere tornato in Cadore attualmente si dedica all’impresa edile di famiglia.
> Come è iniziata la tua avventura con l’arte?
Sono entrato nel mondo dell’arte da autodidatta per l’estrema necessità di interpretare i lati oscuri e nascosti dell’anima, come se la tela potesse rappresentare un’istantanea di anima e pensiero del momento. Le mia opere sono frutto della sperimentazione attraverso l’uso e abuso di ogni tipologia di materiale. Dall’olio all’acrilico combinati con svariati componenti, dall’alluminio alla plastica passando anche al vetro, una tecnica in continua evoluzione.
> Qual’è la tua idea di realizzazione artistica, ovvero, quand’è che tu ti sentirai realizzato?
La mia idea di realizzazione è il provocare in chi guarda emozione e in caso riflessione. Quando dipingo è un po’ come una parte di me lo facesse ed un’altra fosse spettatore. Da questo ne nasce una fotocopia/lastra della mia anima, un modo per capire e interpretare la mia anima .
> Qual’è tra quelli che hai realizzato il tuo quadro o opera preferita?
Le mie opere preferite sono tre. La prima è una delle prime cose che ho realizzato ed è un autoritratto “mentale”. La seconda rappresenta un momento difficile da cui sono uscito e la stessa opera è riuscita a suscitare il pianto di una bimba nella sala dov’era esposta e per questo è stata rimossa; mentre la terza rappresenta una svolta personale,un nuovo approccio alla vita ,il saper guardare la bellezza nel mondo circostante e viverla con amore.
> Progetti per il futuro?
Dal 20 ottobre a 20 novembre 2015 verrà allestita una mia mostra presso la Sala Coletti a Tai di Cadore. Questa nuova mostra riassuntiva dei miei primi 15anni di pittura, chiusura di un ciclo e ricerca di nuove” avventure” spero serva ad esportare la mia arte fuori dal Cadore, perché pur essendo un luogo in cui riesco a far uscire ciò che è dentro me, non è altrettanto facile proporlo visto le dimensioni e la popolazione dello stesso.
Ho laciato inoltre un appello ai giovani che come me si dedicano alle arti, un modo per condividere, e vivere, le opere sia fra gli “addetti ai lavori” che, soprattutto, con il pubblico. L’ho voluto pubblicare poche settimane fa su Facebook: “Se dipingi,disegni o crei qualcosa di apprendibile ad un muro e non hai mai avuto la possibilità di esporre, contattami! Ho raggiunto un accordo con un locale in Cadore che mi permette di esporre (me stesso) e/o altri artisti in modo continuativo”.