I dati emersi dal rapporto annuale dell’Osservatorio italiano per il diabete registrano che anche in Italia, come in tutto il mondo occidentale, le persone affette da obesità e da diabete sono in continuo aumento. Tra le cause, vanno sicuramente individuati gli stili di vita sempre più sedentari che caratterizzano la popolazione e una scarsa attenzione verso una sana e corretta alimentazione.
Per invertire questa tendenza, bisogna puntare sul movimento, sull’attività fisica e sulla pianificazione di città a misura d’uomo, che siano in grado di spronare un maggior numero di persone al movimento, riducendo così il rischio di accumulare peso in eccesso e di sviluppare patologie, come il diabete, pericolose per la salute. L’arrivo delle nuove tecnologie e la modernizzazione, che ci permette di rispondere a gran parte delle nostre esigenze con il semplice utilizzo di computers, tablet, smartphone, ecc avrebbe portato la popolazione verso una graduale inattività fisica.
“Ancora troppo spesso si considera l’obesità una condizione estetica e non una vera malattia” – spiega Paolo Sbraccia, presidente della Sio, la Società Italiana dell’Obesità – “invece l’obesità è causa di un maggior rischio di diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e alcuni tumori, oltre a ridurre il benessere psicologico e avere un impatto negativo sulla funzionalità fisica e sociale.” “Una speranza concreta è una corretta pianificazione urbana, che prevede la possibilità di costruire aree verdi per l’attività fisica”- interviene Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. “Gli abitanti delle città risultano più attivi quando il circondario dei luoghi di vita è percepito come sicuro, esteticamente gradevole e dotato di spazi verdi e condizioni capaci di incentivare il movimento, con impatti positivi su riduzione del rischio cardiovascolare e longevità”.
In base a questo possiamo ritenerci fortunati noi abitanti del Cadore? I nostri paesi sono capaci di incentivare il movimento di cui si parla? Da un lato abitare in un luogo montano ci rende fortunati per la vasta scelta di attività legate al nostro territorio, che spaziano dagli sport invernali, alle attività estive, senza considerare il fattore psicologico dello stare a diretto contatto con la natura e con l’aria salubre e non inquinata; dall’altra, l’assenza di servizi di base raggiungibili favorisce l’utilizzo dei veicoli privati, generando una dipendenza da auto e moto con effetti negativi sul benessere psicologico e sociale della persona, sul traffico e sul livello di inquinamento atmosferico e acustico.
Il Cadore, così come tutti i paesi di montagna è un luogo stupendo una ”terra magica” appunto, fatta di luoghi da esplorare, rifugi da raggiungere, piste innevate da percorrere, sentieri da vivere, stando in relazione con la natura più bella, ma tutto questo esula dalla vita di tutti i giorni, durante la quale, a causa della fretta e del lavoro, spesso siamo ben lontani dai canonici 10.000 passi giornalieri. .
A cura della Dott.ssa Patrizia De Pol, biologo nutrizionista