Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa del comitato interregionale Carnia-Cadore PERALTRESTRADE.

prolungamento-autostrada-a27

Sul Corriere delle Alpi del 13 ottobre u.s. il comitato Vivaio Dolomiti reagisce alla presa di posizione della Provincia di Bolzano nettamente contraria alla Venezia-Monaco in quanto trattasi, a suo dire, di un argomento tutto bellunese che non andrebbe ad interessare il territorio della Val
Pusteria.

Già in altre occasioni Vivaio, per voce del suo presidente Pastella, aveva affermato “… noi non siamo mai andati a Trento e Bolzano a dire quello che devono fare”.
Ci chiediamo, allora, con quale delega e con quali competenze questo stesso comitato stia portando avanti una crociata a favore del prolungamento dell’A27, facendosi passare per portavoce dell’intero territorio bellunese, quando il suo radicamento – nella parte alta della provincia – è pari a zero.

Lo sa il sig. Pastella che Cadore e Comelico stanno combattendo da decenni contro l’avanzamento dell’impattante infrastruttura, e che non sarà certo la prospettiva di una mirabolante quanto fantomatica “autostostrada tecnologica” che potrà convincerli a sacrificare territorio e futuro per fare il gioco di interessi molto distanti da quelli delle genti di montagna?

Questa non è che una delle numerose contraddizioni di Vivaio Dolomiti, che da una parte bolla il progetto Terna e quello delle centraline sul Piave tra Ponte nelle Alpi e Limana come “un ennesimo esempio di sfregio del territorio bellunese, un tentativo di fare profitti a spese dei bellunesi e del loro ambiente”, e dall’altra mostra di voler ignorare l’impatto infinitamente maggiore e il consumo di suolo che avrebbe un’infrastruttura autostradale calata sulla parte alta della provincia.

Sappiamo bene chi sta dietro il comitato Vivaio, e anche quali sono le forze economiche che avrebbero interesse a trasformare la valle del Piave in un corridoio di traffico internazionale, approfittando del suo attuale stato di debolezza, ma questa autostrada è un progetto ormai fuori dal tempo, e molte sono le forze che si stanno opponendo a tutti i livelli alla sua realizzazione, fino a quando il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi troverà piena e corretta applicazione e il progetto verrà definitivamente archiviato.