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Il Parlamento Europeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo, ha ribadito il suo “no” all’ipotesi del prolungamento verso Nord dell’Autostrada di Alemagna: dopo la bocciatura dell’emendamento alla relazione sulla strategia Eusalp di giugno, oggi è arrivata anche quella alla proposta approvata, invece, poche settimane fa dalla Commissione Trasporti. 545 i voti contrari, solo 104 i favorevoli; 40 gli astenuti.

“Sono soddisfatto del risultato ottenuto oggi in plenaria; – commenta l’europarlamentare Herbert Dorfmann, da sempre in prima fila nel fronte del no – l’approvazione dell’emendamento in commissione trasporti aveva solo un valore tecnico, oggi si è scelto di dare un significato politico alla votazione e si è deciso di dire basta all’incremento del traffico su gomma nelle Alpi”.

Un risultato sperato, per il quale si è lavorato molto, ma per nulla scontato: “I territori negli ultimi giorni hanno espresso la loro contrarietà al progetto, dal Tirolo alla Provincia di Belluno, passando per alcuni comuni del Cadore e del Comelico; Austria e Germania si erano detti da tempo contrari, e pure la Convenzione delle Alpi non lascia margini di operatività su questo fronte. – sottolinea Dorfmann – Qualcuno ha spinto per la realizzazione di questo progetto, ma i primi a dover rispondere sono i territori interessati, e questi hanno detto no. Il collega Sernagiotto vuole fare un referendum tra i bellunesi? Avrebbe dovuto farlo prima della votazione di oggi… Se vuole farlo, nessun problema, ma sia una votazione vera: un tema così importante non può essere gestito con pochi gazebo in qualche piazza. Un progetto del genere non avrebbe portato nessun beneficio al Bellunese, anzi: avrebbe potuto mettere a rischio la realizzazione di altre infrastrutture molto più utili, efficaci e realizzabili, come il Treno delle Dolomiti”.

treno-dolomiti“Mi rendo conto che ci sono problemi infrastrutturali in provincia di Belluno, – continua l’europarlamentare – ma questi non si risolvono certamente costruendo nuove autostrade transfrontaliere, contro le quali tra l’altro il fronte internazionale è sempre stato compatto. L’Unione Europea ha definito le reti TEN di grande comunicazione, come la galleria di base del Brennero, sulle quali dovrebbe svolgersi gran parte del trasporto merci e persone verso il cuore delle Alpi, e accanto a queste serve uno sbocco a nord per il Bellunese. Per questo, rinnovo il mio impegno sia per la realizzazione della ferrovia delle Dolomiti, che dovrà puntare verso la Val Pusteria, che per il miglioramento della viabilità interna della provincia, soprattutto nella zona alta; un altro collegamento fondamentale sarà quello dei comprensori sciistici del Comelico e di Sesto Pusteria”.

“Infine, – conclude Dorfmann – da più parti è stata sottolineata la “paura” di Bolzano per un altro passaggio autostradale attraverso le Alpi, che porterebbe a un calo degli introiti derivanti dai pedaggi. Beh, oltre 2 milioni di mezzi (di cui la metà tir e autoarticolati) transitano ogni anno sulla A22 e poi nelle nostre valli. Il traffico nel 2015 è cresciuto del 3-4% e i media austriaci hanno sottolineato il costo ambientale di questo enorme volume di traffico: credo che, di fronte a questi numeri, gli altoatesini sarebbero ben felici di vedere un calo di auto e camion sul Brennero; ma non so se i cittadini del Comelico o del Cadore sarebbero stati altrettanto contenti di vedere ogni giorno tra le loro montagne migliaia di tir”.