E’ iniziata la stagione invernale e nel pieno delle festività natalizie ecco spuntare nuovi e vecchi problemi, legati all’uso indiscriminato dei mezzi motorizzati in montagna. Non bastava la mancanza di neve e il conseguente uso forzato di innevamento artificiale a caratterizzare il turismo invernale in montagna incentrato sullo sci su pista; come sovente capita ci sono ulteriori impatti provocati dallo sfruttamento turistico di massa dovuto ai mezzi a motore soprattutto motoslitte, quad, moto, fuoristrada ed elicotteri.

Questi ultimi sono stati protagonisti indiscussi di questo avvio di stagione 2016-2017 attraverso due campagne pubblicitarie di forte richiamo mediatico; la prima avvenuta durante le festività dell’8 dicembre su una montagna dolomitica (che sia o meno sul ghiacciaio della Marmolada poco importa) dove alcune fotomodelle, partendo da Canazei, sono state portate in elicottero per una passerella in bikini, organizzata dalla rete alberghiera Union Hotels, la seconda più recente ha avuto per protagoniste le Tofane dove a Capanna RaValles, a quota 2475, è stata depositata una avveniristica “supercar” elettrica per sponsorizzare una nuova gamma di auto di un designer bellunese.

Le Associazioni alpinistiche dell’area Dolomitica (CAI, SAT e AVS) manifestano tutta la loro preoccupazione per questi fatti che, con frequenza sempre maggiore, avvengono nelle montagne più famose al mondo con il sostegno di privati ma anche di amministrazioni pubbliche. Il turismo montano invernale, come pure quello estivo, ha un ruolo decisamente importante per l’economia del territorio, tuttavia questo deve essere ricercato attraverso forme di turismo “sostenibile” e compatibile con le esigenze di tutela ambientale che questi luoghi hanno bisogno.

I Monti Pallidi sono stati dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’alto valore paesaggistico e per le loro bellezze intrinseche ed è un dovere di tutti impedire che un tale riconoscimento trasformi queste valli in un luna park. Il richiamo mediatico deve essere attuato in altre forme sicuramente più rispettose della natura e dell’ambiente.

Per tali considerazioni e tenuto in debito conto l’art.4 “Turismo in montagna” del Bidecalogo del CAI che ribadisce l’importanza di uno sviluppo sostenibile di questo strategico settore, le Associazioni alpinistiche rappresentate territorialmente dal CAI Veneto, dal CAI Friuli Venezia Giulia, dalla SAT di Trento, da CAI Alto Adige e Alpenverein Südtirol (AVS) esprimono una ferma posizione di contrarietà all’uso e all’abuso degli elicotteri per scopi ludici e sportivi o di altra finalità (eventi mediatici e pubblicitari) ed auspicano quanto prima una normativa nazionale che disciplini i voli nelle zone di montagna come da tempo viene chiesto da più parti e come già succede in altri paesi alpini come in Germania, Slovenia, Liechtenstein, Francia e Austria, dove le attività di eliski e di eliturismo sono interdette oppure in taluni casi limitate a poche zone.

 

Fonte: Club Alpini Regione Dolomitica