“L’Istituto libero”; questo è il soprannome del polo “Enrico Fermi” che, in seguito all’adesione a Libera, continua di anno in anno, una prospera collaborazione e partecipazione ai progetti proposti agli studenti. Quest’anno resterà impressa nella mente dei partecipanti la Giornata della memoria e dell’impegno nel ricordo delle vittime innocenti di mafia, che è stato celebrato in Cadore per la terza volta.

Il Presidio cadorino di Libera, dedicato a Barbara Rizzo, nacque nel maggio 2015 quando don Luigi Ciotti, fondatore nazionale di Libera, sottoscrisse l’atto costitutivo sul tavolo del palazzo della Magnifica Comunità di Cadore.

“Da quel momento” – spiega Piermario Fop, referente del Presidio – “i diversi sottogruppi costituitisi (dipendenze, memoria e formazione, beni comuni, intercultura e giovani) si stanno impegnando per dare una piega differente a quella che è l’opinione comune della presenza mafiosa nelle nostre terre. È sbagliato sentirci immuni da questo fenomeno criminale, e gli ultimi anni hanno portato diverse testimonianze che remano contro questa convinzione popolare”.

Il 2016 tuttavia è stato l’anno delle novità, l’anno in cui il Cadore si è visto partecipe nelle iniziative organizzate da Libera, dagli eventi di sensibilizzazione sulla problematica del gioco d’azzardo alla giornata “polietnica” in cui le diverse etnie presenti sul nostro territorio si sono abbracciate, creando un vero e proprio scambio culturale. Grazie agli studenti che frequentano le scuole del Cadore, il Presidio cadorino è riuscito, in questi tre anni, a raccogliere nell’iniziativa numerosi Istituti presenti sul territorio. “Ben dieci scuole quest’anno” – spiega Olga Silvestri – hanno ricordato, con sfumature differenti, le oltre novecento vittime innocenti di mafia”.

Agli studenti quest’anno, come da tradizione, è stato proposto un documentario circa la vita di una di queste vittime. È stato il turno del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. A tal proposito è stata comunicata la visita della nipote del Generale, Dora Dalla Chiesa, per presentare e commentare assieme agli oltre seicento studenti coinvolti il documentario da lei creato nel 2012. È seguito, in ogni scuola aderente all’iniziativa, un dibattito nel quale gli studenti, mediante l’utilizzo di post-it, hanno espresso il loro pensiero circa il documentario, la vita di Carlo Alberto Dalla Chiesa o, in generale, sul fenomeno mafioso. A caratterizzare la Giornata della Memoria, quest’anno, c’è stato il corteo che dal Liceo Scientifico si è recato in Piazza Tiziano. “È stato un momento toccante. – ha commentato uno degli studenti del Liceo – Leggere i nomi delle vittime ci ha imposto di pensare a chi ha avuto il coraggio di dire no alla mafia.

La Giornata della Memoria è stata vissuta per la prima volta anche a San Vito. La mattina presso il Liceo Classico e la sera, dopo un’apposita preghiera del Vescovo Renato Marangoni, si è svolta una fiaccolata in ricordo delle vittime innocenti di mafia. “Posso ritenermi soddisfatta. – afferma Marta Pinazza, coordinatrice del gruppo giovani di Libera Cadore – Per il terzo anno la Giornata ha ottenuto un eccellente risultato”.

 

Articolo tratto da IL CADORE n.6-2018


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