AGGIORNAMENTO: non è più possibile entrare nella gola che porta alla cascata delle Pile in quanto un paio di anni fa c’è stata una frana. Un’ordinanza comunale ne vieta l’accesso e le strutture interne sono pericolanti ed è pericoloso entrare.
Da Praciadelàn si prende la strada carrozabile con segnavia n. 255, percorribile anche in fuoristrada, che risale il lungo ghiaione della Val d’Oten, in gran parte ormai colonizzato dal pino mugo, arbusti e siepi. Dopo circa 500 m si attraversa il torrente Diassa che alterna periodi di secca ad altri di corso impetuoso così travolgente da impedire il passaggio. Le piante e la flora qui sono quelle tipiche del substrato dolomitico; sono riscontrabili ancora cospicue stazioni di “dàlmede” (scarpetta di Venere, o della Madonna), uno dei fiori più rari perché la germinazione del seme richiede la presenza di uno specifico fungo. Inoltrandosi nella valle possiamo ammirare da un lato i contrafforti delle Marmarole e la stretta V di forcella Vanedel (da qui durante la II Guerra Mondiale passavano i bombardieri carichi, e se valutavano di non farcela, scaricavano parte delle bombe nel ghiaione sottostante), dall’altra il Ciauderona, antecima dell’Antelao. Di fronte il gruppo dello Scotter e all’opposto, in lontananza, le creste degli Spalti di Toro. Quando dopo un leggero dosso la vista si apre su un ampio prato verde, siamo in vista della Capanna degli Alpini. Da qui in circa 15 minuti, per un sentiero tra sassi che si inoltra in una suggestiva forra, si giunge ai piedi della piccola ma spettacolare Cascata delle Pile. Ritorno per la stessa via, con possibilità di piccole deviazioni sul ghiaione.
Foto: il ruscello di Biguzere, in Praciadelan (Francesco Cervo)