Proposta di tracciato della linea ferroviaria Calalzo – Auronzo di Cadore – Cortina
( Tratto dal Corriere delle Alpi )
Che ne pansate???
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Ridurre i tempi di viaggio tra Venezia e Calalzo di venti minuti. Grazie alla “Variante di Ponte nelle Alpi” che bypassa la stazione di Polpet. Non è un’idea astratta. Esiste un progetto elaborato dall’università di Padova che è stato presentato la scorsa settimana (giugno 2015 ndr) a Pieve di Cadore dal professor Carlo Pellegrino, curatore del progetto insieme ai suoi collaboratori Giovanni Giacomello, Michele Stellin e Daniele Tamiazzo. «Il progetto della variante parte dalla constatazione che oggi la linea ferroviaria in arrivo alla stazione di Ponte nelle Alpi fa un giro vizioso solo per entrare ed uscire dalla stazione. Con la rettifica del tracciato, che prevede di bypassare la stazione di Polpet salendo in linea retta verso il Cadore e spostando la fermata all’altezza della stazione di servizio dell’autostrada A27, in località di Pian di Vedoia, si ridurrebbe di oltre 20 minuti il tempo di percorrenza. Logicamente, il progetto prevede l’adeguamento di tutti i servizi oggi collegati alla stazione di Ponte nelle Alpi».
“Variante di Ponte nelle Alpi” potrebbe essere realizzata in tempi medio –lunghi, il progetto del prolungamento della linea da Calalzo ad Auronzo ed a Cortina, richiederà dei tempi più dilatati perché il costo della sua realizzazione è stato ipotizzato in 508 milioni di euro. Il tracciato, infatti, sarebbe completamente nuovo: da Calalzo la linea proseguirebbe per Domegge, Lozzo, Cimagogna, Auronzo, Santa Caterina, centro paese, Taiarezze, Reane e Somadida. Da questa stazione partirebbe un tunnel lungo cinque chilometri che, attraverso la montagna, collegherebbe la zona di San Marco con Chiapuzza nel Comune di San Vito. Da questa località il treno proseguirebbe verso Cortina.
No, no e poi ancora no. Perché? Perché no!
Non resta altro da fare che mobilitarci tutti, non come abitanti di un comune o di un altro, ma come cittadini di questa regione, di questa Italia devastata dal cemento fin dagli anni '50 e non ancora in grado di proporre un diverso modello di sviluppo.
Come abitanti di questo pianeta che include tutte, tutti e tutto.
Unendo ogni lotta, piccola o grande, in un'unica mobilitazione: NO TAV, NO TRIV, NO TOEM, NO TAP, NO MOUS, NO MOSE, Notre Dame des Landes in Bretagna, Standing Rock negli USA e tanti altri, passando per NO TRENO DOLOMITI, NO CICLABILE SU ASFALTO, NO PROLUNGAMENTO AUTOSTRADA A 27, NO TANGENZIALE DI SAN VITO e NO MOUSE ma screen touche (dal manifesto dei NO TOEM, con qualche adattamento al Cadore).