Dolomiti Unesco: è pronto il nuovo sito
Sarà online a breve. Più completo e approfondito nella parte scientifica, sarà il biglietto da visita della Fondazione
E' stato proprio per le loro peculiarità geologiche e geo-morfologiche che le Dolomiti sono state dichiarate dall'Unesco patrimonio dell'umanità. Fondamentale quindi rendere esplicite nel nuovo sito queste caratteristiche e soprattutto l'importanza che lo studio delle Dolomiti ha per comprendere l'evoluzione della terra. Un viaggio scientifico nel tempo che la Fondazione ha affidato a Dolomiti Project, società di consulenza che idea e realizza progetti in ambiti che hanno come denominatore comune le Scienze della Terra. La società è composta da tre geologi, Sandro Furlanis, Emiliano Oddone e Gianluca Piccin, che hanno partecipato alla stesura del Dossier di candidatura delle Dolomiti a Patrimonio dell’Umanità (WHL - World Heritage List) come coautori e collaboratori scientifici e lavora per tradurre le linee guida dell’Unesco in azioni concrete volte ad uno sviluppo socio - economico sostenibile in aree di pregio ambientale e culturale. Dolomiti Project ha individuato nella Valorizzazione della Geodiversità lo strumento innovativo di sviluppo sostenibile e tutela del patrimonio naturale. (s.v.)
CORTINA Il nuovo portale della Fondazione Dolomiti Unesco costerà 40.000 euro e sarà interamente pagato con un finanziamento da parte del Ministero dei Beni Culturali sul fondo della Legge 77/2006. Di questa cifra, circa 15.000 euro andranno all'agenzia Filò di Francesca Cresta, che è responsabile del progetto ed alla quale è stato affidato il compito di creare la struttura del sito, dall'idea iniziale dell'albero alla sua realizzazione strutturale, ed anche di curarne l'aggiornamento per un anno a partire dalla data della messa online. 14.000 euro andranno, invece, a Dolomiti Project, vale a dire alla società che si occupa di integrare il sito con informazioni di carattere geologico e geo-morfologico. «La cifra totale», precisa la Fondazione, «comprende costi di realizzazione e collaborazioni esterne, nonché l'Iva». Al progetto collabora anche Cesare Micheletti, architetto paesaggista, consulente della Fondazione Dolomiti Unesco. L'attuale sito era stato commissionato dall'ex segretario della Fondazione, Sergio Campeol, realizzato dall'agenzia bellunese WGComunicazione di Francesca Bianchi e messo online per la prima volta nel mese di giugno 2011. (s.v.)
di Stefano Vietina wCORTINA Sarà online fra pochi giorni il nuovo sito internet della Fondazione Dolomiti Unesco, un vero “biglietto da visita”, ma anche strumento fondamentale per una maggiore e migliore conoscenza di questa realtà. «Un nuovo portale che si presenta», conferma Paola Matonti, responsabile dell'Unità temporanea di coordinamento della Fondazione, «completo ed approfondito nella parte scientifica e culturale del Bene Dolomiti, oltre che nella parte amministrativa». Il tutto per un investimento di 40.000 euro, che vanno ad aggiungersi ai 20.000 spesi per la realizzazione del portale attualmente online, attivo da meno di due anni (giugno 2011) e che verrà completamente dismesso. Ma non conveniva aggiornare quello attuale che, soprattutto nella parte delle news, è rimasto fermo a parecchi mesi fa? «Il portale attuale», spiega Paola Matonti, «è stato realizzato all'inizio del 2011, in tempi brevi per rispondere alla necessità di essere presenti sul web. In un secondo momento, quando la Fondazione si è strutturata con i gruppi di lavoro interprovinciali, e quindi anche con il gruppo specifico che segue i vari ambiti della comunicazione, è stata condotta un'analisi sull'efficacia del messaggio trasmesso e sugli strumenti utilizzati a tal fine, tra cui il sito web. Sono emerse una sostanziale inadeguatezza dei contenuti, soprattutto nella parte scientifica, e la necessità di strutturare il portale ufficiale sul Bene Dolomiti Unesco e non sulla Fondazione, che si configura come soggetto di coordinamento e non come oggetto di informazione e comunicazione. Sono state perciò valutate le modifiche, sia strutturali e sia contenutistiche, necessarie per creare un prodotto adatto a presentare al mondo un Bene seriale Unesco complesso nella gestione e nei temi, come le Dolomiti, condivise da tutti gli organi della Fondazione». In pratica un cambio di prospettiva per cui l'attuale sito, che era stato commissionato dall'ex segretario della Fondazione Sergio Campeol, non è stato ritenuto aggiornabile in maniera adeguata. «Sulla base delle considerazioni tecniche», prosegue Matonti, «ed ottenuto nel 2012 il finanziamento da parte del MiBAC sul fondo della Legge 77/2006 per la realizzazione del sito web, che permetteva di rifondere costi non ancora sostenuti (nel caso in cui non fosse stato rifatto il sito sarebbe stato perduto il contributo concesso, ndr), si è pervenuti alla decisione di realizzare il portale ex novo. Considerato anche che l'implementazione di quello già attivo avrebbe richiesto un ulteriore investimento economico, oltre ai 20.000 euro iniziali, e dal punto di vista dell'adattamento della tecnologia e dell'architettura non avrebbe garantito con certezza il raggiungimento dell'obiettivo finale. Su invito diretto della Fondazione, soggetto di diritto privato, e da presentazione spontanea di soggetti terzi, sono state così raccolte quattro offerte, oltre alla proposta di sviluppo del sito web da parte della Società che si occupò della realizzazione dell'attuale online». La realizzazione del nuovo portale è stata affidata all'agenzia bellunese Filò di Francesca Cresta, mentre i contenuti di natura geologica e geo-morfologica sono stati affidati alla società Dolomiti Project. Nel compenso dell'agenzia Filò è compreso anche un anno di aggiornamenti, perché se è vero che la struttura del portale è importante, altrettanto fondamentale, se non di più, è il costante aggiornamento dei contenuti, se si vuole che il sito diventi uno strumento operativo efficace. Ed a questo proposito non si sa se la Fondazione deciderà di avvalersi in futuro di un ufficio stampa o continuerà ad usufruire del relativo servizio delle singole province che fanno parte della Fondazione stessa, Bolzano, Pordenone, Trento, Udine e Belluno (la cui Provincia commissariata non ne è però al momento dotata)