
Originariamente Scritto da
edradour
Quello che sta succedendo in Val di Susa, mi fa sentire orgoglioso di essere italiano, mi sento molto vicino al popolo della valle, un popolo che sta affrontando con estremo coraggio e determinazione l'ennesima speculazione all'italiana. E non è una questione di cultura nimby. La Val di Susa è già attraversata da una ferrovia (di recente potenziata) e un'autostrada. Ora vogliono devastarla con un'opera concepita 20 anni fa, un'opera inutile e fine a se stessa che dovrebbe collegare Lione a Torino e lì morire, per 20 miliardi di euro che - come l'esperienza ci ha ormai insegnato - subiranno una lievitazione esponenziale tale per cui le casse pubbliche subiranno ripercussioni tali da metterci di nuovo in ginocchio.
Mi chiedo perché non potenziare ulteriormente l'attuale tracciato? Forse perché non costerebbe abbastanza? Tra l'altro la linea esistente non è ancora sfruttata per tutta la sua capacità. Non solo, il traffico dei treni che collegano Milano a Parigi è già stato ridotto da tre a due convogli al giorno, per mancanza di passeggeri. La nuovo linea, invece, è dimensionata per circa 24 treni ad alta velocità (!). Anche le linee esclusivamente italiane dell'alta velocità, fatta eccezione per la Roma-Milano, sono tutte molto sofferenti, per mancanza di passeggeri. E non si parla di piccole cifre, si parla di milioni di passeggeri ogni anno.
Le motivazioni che inducono le persone della Val di Susa ad opporsi sono tutte - a mio avviso - validissime. Sono le ragioni che dovrebbero muovere ogni italiano a scrivere al Presidente del Consiglio di fermare quest'opera inutile e dannosa, così come ha fermato la candidatura delle Olimpiadi a Roma. Ma qui gli interessi sono altissimi, ci sono accordi trasversali (non propriamente trasparenti) tra Italia e Francia, che difficilmente si riusciranno a bloccare. E non è vero, come dice il Ministro francese dei Trasporti (guarda caso) che la Polizia italiana fa bene a bloccare con tanta determinazione questa piccola minoranza di scatenati. Il numero delle persone che si sta opponendo a questo pericolosissimo progetto sta crescendo di giorno in giorno. 380 tecnici, tra studiosi e professionisti, hanno recentemente inviato una lettera a Monti chiedendo di bloccare questo scempio. Ci sono manifestazioni in tutta Italia a sostegno del movimento della Val di Susa, di questo grande movimento, di queste persone straordinarie, che stanno sacrificando molto per il bene della propria Valle e del proprio Paese, del nostro Paese.