Cortina, nei guai anche il papà
del sindaco Franceschi: abusi edilizi
Il padre del primo cittadino, sott'accusa per diversi reati,
accusato assieme alla zia per un fienile trasformato in alloggi
di Lauredana Marsiglia
CORTINA - Gran lavoro per la Procura in casa Franceschi. Dopo l’esilio del sindaco Andrea, accusato di abuso d’ufficio, turbativa d’asta e violenza privata, la magistratura ha chiuso l’indagine che riguarda il padre del sindaco e la zia, Ernesto e Maria Luisa Franceschi, di 69 e 71 anni. L’accusa è di abuso edilizio relativamente alla ristrutturazione di un vecchio fienile in località Mortisa trasformato in cinque appartamenti più garage. Il lavori sarebbero stati fatti in difformità dalla concessione e senza autorizzazione ambientale. Nell’inchiesta sono finiti anche, Robert Karguber, 51 anni, di Monguelfo, legale rappresentante della ditta esecutrice dei lavori, la Karbruber Stol Gmbh, e Mauro Valleferro, 52 anni, di Cortina, direttore dei lavori, entrambi accusati di concorso in abuso edilizio.
L’accusa più pesante, però, è a carico della dirigente del settore edilizia Manuela Zaetta, 37 anni, di Sospirolo, chiamata a rispondere di abuso d’ufficio per non aver inviato la pratica edilizia alla Soprintendenza. L’area, infatti, è sottoposta a vincolo ambientale e come tale ne richiedeva il parere, vincolante. Secondo l’accusa, la pratica dei Franceschi fu l’unica, nel 2012, a non essere inviata alla Soprintendenza, tutte le altre sei vi giunsero regolarmente e tutte ricevettero parere contrario. Così come parere contrario, secondo la Soprintendenza sentita nell’ambito delle indagini, sarebbe stata data a quella dei Franceschi.
La vicenda si presta a pensar male, ipotizzando un possibile ordine dall’alto, ma non ci sono prove per dirlo, visto che, in questa tranche di inchiesta, che prende le mosse dal filone principale che ha travolto il sindaco, alcuni assessori e dirigenti, tra cui la stessa Zaetta, il sindaco non trova alcun ruolo.
A rafforzare l’idea investigativa di un possibile allineamento da parte della Zaetta con le necessità di casa Franceschi, il fatto che la stessa, il 21 gennaio 2011, prese il posto della dirigente Paola Francesca Lezuo che, dopo 27 anni ai vertici dell’ufficio, venne rimossa da Franceschi, piantando subito una causa.
Ma queste sono solo congetture, sulle quale la Procura, attraverso la Guardia di Finanza di Belluno, non ha certo lesinato di indagare, senza tuttavia trovare agganci penali contro il primo cittadino.
La Zaetta, da parte sua, avrebbe giustificato il mancato invio del permesso a costruire in sanatoria, sostenendo che quel tipo di classificazione dell’area non richiedeva il passaggio in Soprintendenza.
L’abuso sarebbe consistito nell’abbattimento completo della parte rurale del vecchio edificio e la sua ricostruzione. A questo abuso si aggiunge poi la violazione ambientale. Ora la palla passa al giudice per le indagini preliminari.