I commercianti alzano gli scudi contro il Bricocenter
PIEVE DI CADORE. Tornano a surriscaldarsi i toni della protesta dei commercianti di Tai di Cadore contro la futura apertura del Bricocenter, prevista in località Madoneta. «Sono più di 3 mesi», afferma Deborah Del Longo, contitolare del negozio Fercolor di Tai, «che noi commercianti stiamo facendo il possibile per cercare di “bloccare” l’apertura di questo nuovo centro, ma purtroppo, senza risultati perché, come sembra, tutto è già deciso. In questi mesi ci siamo riuniti più volte, e più volte abbiamo incontrato gli amministratori, sia quelli di maggioranza che quelli di minoranza. Mentre i primi si sono adeguati alle decisioni del sindaco Ciotti, quelli di minoranza si sono mossi in nostro favore, anche se il risultato è stato ugualmente nullo». Oggi, sottolinea Deborah Del Longo, «mi incontrerò con il sindaco in municipio, per un ulteriore tentativo. Secondo la sua posizione nessuno dei commercianti locali verrebbe penalizzato, ma non vedo come. Certamente noi diamo dei servizi migliori, ma loro hanno i prezzi che sono senz’altro più bassi, perché mentre noi compriamo 5 pezzi, il Bricocenter ne compra 10000. Ma a parte la posizione del sindaco, ciò che mi ha sconcertato in questi mesi è stata la posizione dell’Ascom: a parole afferma di voler difendere le piccole attività, ma in realtà spinge per l’apertura di centri commerciali, come quello che dovrebbe aprire a 200 metri dal nostro negozio». Chiamato più volte in causa, il sindaco di Pieve Maria Antonia Ciotti ci tiene a confermare la sua posizione di difesa delle piccole aziende, ma nello stesso tempo di apertura verso le novità, anche se arrivano dall’esterno. «Certo», afferma il sindaco Ciotti, «avrei preferito che ci fosse stato un accordo tra la nuova azienda e i commercianti locali, ma penso che il progresso non si possa fermare. Il prossimo consiglio comunale dovrà discutere il cambio di destinazione d’uso dei locali dove dovrebbe trovare posto il Bricocenter, perché senza questa variante urbanistica non potrebbe aprire. Per il Comune di Pieve di Cadore è un passaggio obbligato, perché la zona ex Autocadore è mista, e quindi non è possibile negare la variazione. Lo spazio che sarà occupato dal nuovo centro sarà di 750 metri quadrati e non soddisferà in pieno quanto l’azienda ha chiesto. Comprendo che per le attività presenti sul territorio ci potranno essere delle difficoltà ma, secondo la mia opinione, se si adegueranno alla nuova situazione potrebbero averne un beneficio perché molti artigiani che oggi vanno a Belluno in futuro si fermeranno in zona. Sono comunque sempre disponibile ad incontrare i commercianti». - Vittore Doro