SAN VITO La Comunità Valle del Boite replica a Boscolo sulla Calalzo-Dobbiaco
«Il treno sulla ciclabile: idea dissennata»
«La ferrovia Calalzo-Dobbiaco sulla pista ciclabile? Proposta irresponsabile e demagogica»: Eusebio Zandanel, presidente della Comunità montana della valle del Boite, sbotta e non nasconde l’irritazione per l’"uscita", che giudica infelice, del presidente del Comitato nazionale pendolari, Bartolomeo Boscolo, in sala consiliare a Calalzo.
«Quel Boscolo - dice il presidente riferendosi a - dovrebbe pensare prima di parlare; la pista ciclabile, che ha visto la nostra Comunità montana dare una grossa mano a Veneto strade per i lavori, è un gioiello dei collegamenti ciclo pedonali tra Calalzo a Dobbiaco. È frequentata da un numero crescente di utenti stranieri che provengono da tutta Europa e che puntano, la maggior parte, a Venezia. Ma anche i nostri valligiani sono attratti dalla bellezza del percorso, giudicato insuperabile per emozioni e di grande impatto paesaggistico».
La ciclabile è stata inaugurata un paio di mesi fa dal presidente della Regione, Giancarlo Galan e dall’assessore Renato Chisso, che l’hanno "benedetta" e inforcando una biclicetta hanno pedalato fino a Valle.
«Sì, ricordo bene. Ma qualcuno ora se ne esce bel bello dicendo che quel percorso va utilizzato dalla strada ferrata - prosegue - e che la ciclopedonale va spostata. A parte la dissennatezza dell’idea, decisamente fuori dal tempo, sono d’accordo che la ferrovia risolverebbe molti problemi del traffico: la Valboite ne sa qualcosa e guarda con apprensione alle imminenti festività natalizie e allo scontato caos di mezzi sull’Alemagna».
Una preoccupazione condivisa da tutti comuni interessati ma che sul tracciato divide da sempre. «La presenza del treno - conclude Zandanel - potrebbe aiutare ma credo che il percorso dovrebbe essere realizzato completamente ex novo, soprattutto in galleria, senza interferire nè con la strada nè con la ciclopedonale».
Bortolo De Vido