Resistere! C'è un ottimo esempio pratico, attualmente, in Val di Susa.
Resistere! C'è un ottimo esempio pratico, attualmente, in Val di Susa.
Ok che viene prima la natura, giustissimo...e non possiamo pensare di fare terra bruciata di tutto!
Però non si può nemmeno pensare di non considerare che così non si può andare avanti e non si può dire no, sempre no, solo no. E' ovvio che in questo prolungamento qualcuno ci rimetterà e molto si sacrificherà, ma probabilmente molti più saranno i benefici.
Perchè se non si vuol far morire tutto, e sinceramente mi pare che si sia sulla buona strada, bisogna "agevolare" gli interventi, non "resistere".
E se si pensa che il turista mordi e fuggi, che cmq porta soldoni, non vale niente, si pensi ai proprietari di seconde case, che pagano fior di tasse e che agognano il fine settimana nella propria casa, ma per qualche motivo devono decidere se sia proprio il caso di imbottigliarsi in quella maniera....c'è di peggio nella vita per carità, ma...
E penso ad un residente che dovesse uscire di casa la domenica pomeriggio, magari per fare un paio di km, e non può farlo perchè è tutto inchiodato...
PERALTRESTRADE DOLOMITI
Comitato Inte rregionale Carnia-Cadore
NUOVO PROGETTO DI VARIANTE
DELL’ AUTOSTRADA
“PAS SANTE ALPE–ADRIA, BELLUNO/CADORE”
vorrebbe ro conos c e re e far
conos c e re alla popolazione de l Cadore e de l Be llune s e
PERALTRESTRADE DOLOMITI SOLLECITA ICOMUNI
AD ESPRIMERE LA LORO POSIZIONE
Il comitato PAS, continuando nel suo impegno per una viabilità sostenibile e utile a tutti i
territori e non solo a quelli terminali o più importanti economicamente, ha preso visione
dell’ultima proposta, presentata dalla Regione Veneto, mediante suoi tecnici, di project
financing del “Passante Alpe–Adria, Belluno/Cadore” meglio conosciuto come
prolungamento dell’autostrada A27 da Pian di Vedoia al Centro Cadore, e del parere di
VIA speciale n 866 del 17 febbraio 2012.
Le novità principali di questo progetto preliminare datato luglio 2011, ma presentato alle
Amministrazioni Comunali interessate solo pochi giorni fa stanno:
_ nello spostamento dello svincolo più a nord di Pian de l’Abate
_ in un abbassamento di quota del tracciato
_ nella previsione di una nuova galleria sotto il Col di Caralte.
Tutto ciò in totale dissonanza con le delibere del Con lio Comunale di Perarolo.
I cittadini che si riconoscono in PAS Dolomiti, senza ribadire ancora una volta tutti i motivi
per cui sono contrari all’autostrada lungo la Valle del Piave,
le posizioni degli attuali
amministratori locali del Centro Cadore, Sindaci e Comunità Montana, riguardo a questa
nuova “variante”, al suo significato nel contesto generale dell’opera (presupposto per il
proseguimento in sinistra Piave?) nonché, più in generale, che cosa pensano
dell’autostrada, se la ritengono utile per lo sviluppo del nostro territorio, il Cadore, o, al
contrario, dannosa.
Il comitato PAS, a tal fine, si dichiara disponibile a degli incontri, anche pubblici, che si
vorranno concordare.
La popolazione dell’alta provincia di Belluno, in progressivo spopolamento ed
impoverimento, sta vivendo la più grave crisi socio-economica del dopoguerra che, con
ogni probabilità, non si risolverà in pochi anni.
La crisi costringerà i suoi abitanti, inevitabilmente, ad utilizzare sempre di più i mezzi
pubblici. Come siamo messi in Cadore a questo proposito? Si pensi solamente al
progressivo abbandono della ferrovia con treni che non partono e con una stazione
fantasma certamente non degna di località turistiche i portanti come Auronzo, Cortina,
Sappada!
Il Cadore non trarrebbe sicuramente benefici da un’opera infrastrutturale dai costi
elevatissimi (oltre 1200 milioni di euro! In momenti di crisi finanziaria come quelli di oggi
chi investirebbe tanto su un’autostrada dai flussi di co bassissimi? Ci vengono
preoccupanti dubbi sulla eventuale provenienza dei fondi privati disponibili) sia per i tempi
di costruzione della durata più che decennale, sia per la gestione (chi coprirebbe la
prevedibile passività visto il sicuro troppo scarso flusso di mezzi?) sia per il pedaggio che,
secondo la bozza di convenzione del project financing llegata al progetto, sarebbe tra i
più alti d’Italia.
Un’opera inutile all’economia locale in continua decrescita che necessita di forme
innovative e di una progettazione del suo futuro diversificata che valorizzi il suo patrimonio
naturale riconosciuto di eccellenza dall’UNESCO. Un’opera dannosa all’ecosistema alpino
particolarmente delicato e in preoccupante dissesto.
La valle del Piave ha bisogno che vengano risolti i punti neri della sua viabilità quali
Longarone/Castellavazzo, Tai, Valle di Cadore ed altri, non di un’opera invasiva che miri
ad attirare ulteriore traffico pesante transfrontaliero, e una presa di posizione responsabile
da parte delle Amministrazioni locali è ormai inderogabile.
Comitato Interregionale Carnia-Cadore
www.peraltrestrade.it
27 luglio 2012
Sono 50 anni che alla parola SVILUPPO si associano infrastrutture quali autostrade ponti viadotti e l' automobile mentre si va a tagliare su tutti gli altri campi ma siamo proprio sicuri che questo sia sviluppo ? Io non lo credo proprio, per me lo sviluppo è altro,sul territorio abbiamo molte risorse e non siamo nemmeno in grado di svilupparle oltre a non essere in grado di mantenere l' esistente anzi lasciamo in mano ad altri quello che noi dovremmo tutelare e rendere funzionale.Per la nostra soppravivenza dobbiamo ripensare il nostro modello di vita e capire che questo sistema di interpretare lo sviluppo è fallito e ci ha portato in un vicolo cieco e i fatti lo dimostrano in quale situazione ci troviamo oggi giorno,sviluppo vuol dire dare dei servizi efficienti in loco,recuperare l' esistente,fare gioco di squadra e collaborare per migliorare,e perchè no copiare dai modelli virtuosi di altre zone ecc.Non facciamoci fregare per l' ennesima volta ma riprendiamoci in mano il nostro futuro. Saluti Adriano Marengon
Peralstrade ha tratto le sue conclusioni, come qualcunaltro trarrà conclusioni opposte, il dubbio che la montagna si sta spopolando a causa della mancanza di collegamenti veloci non viene a nessuno??? si parla ancora di questo unesco che a prova contraria in 3 anni non è servito nulla e si è speso solamente, c'è chi dice che l'auto verrà dismessa, a che titolo mi chiedo visto anche le nuove tecnologie che stanno avanzando tra ibride e elettriche, c'è anche chi in un altro topic, non ricordo quale, ha affermato che piuttosto che vedere il Cadore rovinato, tra l'altro nessuno ha mai parlato di rovinarlo, preferisce che gli abitanti del Cadore se ne vadano a cercare lavoro da altre parti, sinceramente non riesco a capire che cosa volete, attirare turismo e creare posti di lavoro ma allo stesso tempo bloccare ogni via di sviluppo ed eventualmente mandare via la gente del posto a cercare lavoro altrove......bho!!!!!
Non sarà una strada che ti porta sviluppo se sul luogo non crei le condizioni ideali per viverci,sarà una delle tante cattedrali nel deserto che si va ad aggiungere,cambiare la mentalità da parte della gente e decidere come e in che mondo si vuole vivere è già sviluppo poi ognuno la vede dal suo punto di vista
Ultima modifica di Adriano; 30-07-2012 alle 05:22 PM
Per cosa intendo sviluppo,io punterei sulla ferrovia che può dare un collegamento con la pianura e può dare un servizio in più alla pista ciclabile delle Dolomiti (vedi la San Candido- Lienz ) inoltre il turismo sulle 2 ruote è in forte crescita e questa soluzione darebbe il collegamento con altre realtà oltre a posti di lavoro nel settore turismo.
Un’azione strategica per dare nuova linfa al trasporto pubblico bellunese è quella di ricreare il collegamento ferroviario Calalzo-Cortina-Dobbiaco, chiuso il 17 maggio 1964 quando l’ultimo treno partì da Cortina per Calalzo. Ripristinare quei 65 kilometri di percorso – adeguando la tratta agli standard europei sul modello delle altre ferrovie di montagna, come in Svizzera e in Austria – significherebbe aprire la provincia verso gli amici trentini e oltralpe, anche attraverso il collegamento con la ferrovia della Val Pusteria.
La storia insegna: grazie alla memorabile “Ferrovia delle Dolomiti” Cortina trasse un profondo beneficio in termini di afflusso turistico. Basti pensare che in occasione delle olimpiadi invernali di Cortina del 1956 quel trenino bianco-azzurro riuscì a trasportare 7mila passeggeri al giorno, attraversando vallate dalla natura meravigliosa, località di villeggiatura oggi sempre più trafficate, frequentate da appassionati di montagna e amanti di sport invernali.Recuperare le vecchie abitazioni nei paesi creando delle strutture tipo Bed e Breakfast oppure Albergo diffuso,mantenere il decoro del paese non è poca cosa,creare servizi di vario genere e programmare gli eventi ad inizio anno per dare la possibilità a turisti e valligiani di concedersi dei piacevoli momenti di svago nel tempo libero ,fare sinergia tra comune ed associazioni e commercianti per riuscire a dare dei servizi migliori nei paesi ecc.