Oh pover uomo, così maltrattato dalla natura, così puro, innocente e inerme. Chi lo salverà?!un povero bipede che da qualche migliaio di anni cerca di sopravvivere in un ambiente spesso ostile
Questi sono i fatti...
Oh pover uomo, così maltrattato dalla natura, così puro, innocente e inerme. Chi lo salverà?!un povero bipede che da qualche migliaio di anni cerca di sopravvivere in un ambiente spesso ostile
Questi sono i fatti...
si anche a me suonava un pò...troppo
Del resto tu caro Matteo a piagnisteo hai risposto con un pistolotto alla "barbapapa anni 70". E ti dirò, tra chi se ne frega e non si rende conto di ciò che gli accade intorno e chi pontifica che l'uomo è la causa di tutto e .....non si rende conto di ciò che gli accade intorno, non so chi mi sta meno simpatico o più antipatico..... eh eh
Vorrà dire che in Cadore guardano (e credono a) i documentari dell’IPCC e di altri sedicenti soloni della pseudo-scienza, mentre in Alto Adige, in Trentino ed ora, udite udite, persino in Lombardia quei documentari non li guardano o non ci credono.
[QUOTE=Matteo Ecko Gracis;7591]Oh pover uomo, così maltrattato dalla natura, così puro, innocente e inerme. Chi lo salverà?!
Caro ecko, vallo a spiegare a chi è vittima dello tsunami, del terremoto o che, magari soltanto per pura sfiga, viene colpito da un fulmine mentre passeggia in riva al mare. Comunque, tornando al tema di questa discussione (non amo fare polemiche di carattere personale, anche perchè poi s'innesca una sgradevole reazione a catena) è fin troppo evidente che il parere della Commissione regionale VAS è politico, nel senso più deteriore del termine, per miserevoli interessi di qualcuno, perchè di fatto isola soltanto Cortina e l'alto Cadore, privandoli della possibilità di collegarsi al circuito dominante (dolomiti superski) o di crearsi comunque un suo circuito (Cortina-Civetta-San Vito), che consentirebbe a tutti i paesi dell'alto Cadore di vivere di vita autonoma, e magari anche di andare a trattare con gli altri da una posizione di forza. Se volete rendervi conto di quanto sia obiettivo il parere della commissione regionale VAS, andate a vedere chi l'ha redatto materialmente (è uno studio tecnico di Padova, in palese conflitto di interesse). Comunque ho appreso con viva soddisfazione che, mentre sono stati stralciati tutti i collegamenti tra Cortina e dintorni (Auronzo, Giau, San Vito Civetta ecc.) è passato il demanio sciabile di Borca, dove vado in vacanza. Ma, scusate, dove cazzo stà questo comprensorio sciabile di Borca? O forse è un lapsus e intendevano dire sci nautico sul Boite (sempreche non facciano la centrale idroelettrica)? . Bannatemi pure, se non sono politically correct, tanto credo che l'anno prossimo andrò a sciare a Cervinia (e chissenefrega direte voi). Esticazzi.
Ultima modifica di egon; 30-11-2012 alle 02:33 PM
Mi sono bannato da solo. Con tutti gli avvocati che leggono questo forum, va a finire che mi becco una querela.
...però la "chiusa" a base di ... esticazzi qunado ce vò ce vò...![]()
Ho letto con piacere che la commissione regionale per la valutazione dell'impatto ambientale non ha approvato una serie di collegamenti in area dolomitica, tra cui il tanto contestato Comprensorio Cadore-Civetta. Personalmente mi fa piacere, perché ritengo che le nostre montagne abbiano già collegamenti a sufficienza, anzi, a mio modesto avviso, sarebbe stato opportuno valutare la possibilità di toglierne qualcuno. Ma senza voler, con questo, scatenare le ire dei tanti o non più tanti sciatori, ritengo che questa valutazione sia un segnale importante, forse il primo segnale di coerenza sia nei confronti del Piano Neve Regionale, che della Convenzione delle Alpi (nel novembre scorso è iniziato il biennio di presidenza italiana). Spero, dicevo, che questo sia un segnale concreto di maggior attenzione al territorio montano, visto non come un territorio da conquistare e sfruttare, ma come un ambiente da salvaguardare negli interessi di chi ci abita. Non ci vedo una decisione politica, quanto piuttosto la giusta applicazione di una normativa nazionale ed internazionale che mira a proteggere un ecosistema delicato, che merita, al contrario, una grande attenzione ed un grande impiego di risorse per la sua rivalutazione e rilancio bilanciato.