“Un centro di ricerca concreta, collegata all’università, sulla compatibilità del turismo possibile nella zona delle Dolomiti Patrimonio dell’umanità, che non sia quello invasivo come l’attuale, ma che sia il frutto di una proposta turistica che nasce dal territorio.” Questa la proposta, fatta dal docente dell’università di Pavia Luigi Zanzi, durante l’incontro organizzato dal Comune di Pieve di Cadore per individuare l’utilizzazione migliore della grande struttura che sta nascendo sul colle di Montericco, grazie al recupero in corso del forte omonimo.
Per analizzare la proposta, presa seriamente in considerazione non solo dal sindaco Maria Antonia Ciotti e dall’assessore comunale alla cultura, Maria Giovanna Coletti, ma anche dai sindaci presenti all’incontro, è stato costituito un gruppo di lavoro, con esclusive finalità tecniche, composto dai rappresentanti dei Comuni di Pieve, di Valle, di San Vito, di Auronzo e dalla responsabile della Fondazione Angelini, Ester Cason. Obiettivo è quello di presentare in tempi brevi una bozza di progetto all’architetto Massimo Valdinoci, che sarà in Cadore tra poche settimane, proprio per valutare per conto dei finanziatori lo stato dell’opera e fornire una prima valutazione su la sua possibile utilizzazione. [continua]
“Il Comune di Pieve di Cadore, ha spiegato il sindaco Ciotti, sta investendo delle cifre importanti, per rimborsare le quali sarà necessario impegnare il bilancio comunale per molto tempo. Per questo è necessario individuare la soluzione migliore, che oltre a portare prestigio al paese, porti anche degli introiti economici. Perciò soluzioni concrete.” La riunione organizzata dal Comune di Pieve, che si è svolta nella sala consigliare della Magnifica Comunità di Cadore, ha visto la presenza dei rappresentanti dei Comuni di Pieve, Valle, San Vito, Perarolo, Calalzo, Lozzo, Cibiana ed Auronzo, ai quali si sono aggiunti i rappresentanti delle Comunità Montane Centro Cadore e Val Boite. Insieme agli amministratori cadorini hanno risposto all’appello il consigliere della Fondazione Cariverona, Roberto Agostinetto, della fondazione Angelini e i tecnici Luigi Zanzi dell’università di Pavia, Marco Onida e Marcella Morandini del segretariato della Convenzione delle Alpi ed infinme l’urbanista Roberto Raimondi, incaricati dall’assessorato alla cultura di illustrare le problematiche connesse all’utilizzazione del Forte di Montericco, inquadrandolo nell’ambito della Fondazione dell’UNESCO.
Dopo una breve presentazione del sindaco Ciotti che ha fornito i dati economici dell’impegno della sua amministrazione, è intervenuto il professor Zanzi, che ha spiegato, che il territorio dolomitico, con il riconoscimento di essere “Patrimonio dell’Umanità” secondo l’opinione della comunità giuridica internazionale, sarebbe uscito dalle norme sul controllo del territorio delle regioni, delle provincie e di comuni alle quali doveva sottostare prima, per diventare effettivamente patrimonio della comunità e pertanto dovrebbe essere gestito rispettando delle regole che non sono più quelle degli enti locali attuali, ma regole generali, grazie alle quali non possono più essere consentiti danni all’ambiente, com’è avvenuto in questi secoli.
di VITTORE DORO