Emergenza nel settore sanitario Cadorino, queste le tappe significative riguardanti il reparto Pediatria:
Febbraio 2010
Nel distretto socio sanitario dei Comuni di Auronzo, Lozzo, Lorenzago e Vigo, febbraio è rimasto vacante il posto di pediatra di base.
Giugno 2010
il bando di concorso per la copertura dei posti vacanti è andato deserto.
Un comunicato del Dott. Angonese, Direttore Generale dell’ULSS, rende noto che “a seguito del recesso dal rapporto di convenzione della dott.ssa Tardella, avvenuto con decorrenza 1°febbraio 2010, l’ULSS ha prontamente dato avvio per la copertura della zona”; tuttavia denota criticità dovute alla “consolidata carenza strutturale di specialisti della branca pediatrica che involte sull’intero territorio Veneto e Nazionale”
Settembre 2010
Il consigliere regionale del PD, Sergio Reolon, solleva il caso del distretto sociosanitario dei Comuni di Auronzo, Lozzo, Lorenzago e Vigo: «Da quasi 8 mesi», ricorda Reolon, «i circa 800 bambini che risiedono in questa zona non hanno a disposizione un medico specialista di distretto che li possa seguire e curare. Com’è intuibile tale situazione sta creando grandi disagi per le famiglie di questi bimbi, costrette a macinare molti chilometri per avvalersi della professionalità di un pediatra, che al momento trovano solo in ospedale».
L’esponente democratico bellunese denuncia il fatto che «malgrado la Usl abbia aperto la procedura per l’assegnazione dell’incarico, e malgrado siano pervenute le domande di due medici, che esercitano la professione pediatrica rispettivamente presso le pediatrie dell’ospedale San Martino di Belluno e di quello di Pieve di Cadore, a tutt’oggi la situazione è in fase di stallo. Infatti, con una delibera del 14 luglio, il direttore generale Ermanno Angonese ha disposto di non procedere al conferimento per non sguarnire gli ospedali in cui esercitano attualmente i due medici. Il bando di concorso non prevedeva l’esclusione di professionisti ospedalieri»
«situazione del tutto simile che si sta creando in questi giorni anche in Val Zoldana, dove, dal primo di ottobre, la pediatra che sta prestando servizio nella zona di Longarone, Castellavazzo, Forno di Zoldo, Zoldo Alto e Zoppè di Cadore, verrà trasferita altrove su sua richiesta. Anche in questo caso ci vorranno almeno tre mesi prima che la Usl competente pubblichi il bando per la “zona carente”. E tante altre famiglie con bambini avranno seri problemi».
Ottobre 2010
Il reparto di pediatria viene aperto eccezionalmente di domenica sera per il nipote di un sindaco e questo crea caos tra i dipendenti. Un uomo, che aveva portato il figlioletto di otto mesi in pronto soccorso a Pieve, si è opposto al trasferimento del bimbo a Belluno. Lo ha fatto mettendosi davanti alle porte del reparto di pediatria, operativo 24 ore su 24 solo nei giorni feriali. L’uomo e il bimbo sono rispettivamente il figlio e il nipote del sindaco di San Pietro, Silvano Pontil Scala, intervenuto personalmente nella vicenda. Alla fine, il reparto è stato aperto in via del tutto eccezionale.
Replica sinteticamente l’Usl: «Tutto questo significa che la struttura sa rispondere alle urgenze». E’ invece un fiume in piena Pontil Scala: «L’ho fatto da nonno e da sindaco», dice; preannunciando una segnalazione alle autorità competenti. «Paradossalmente è stato mio figlio a rischiare la denuncia».
Novembre 2010
Le proteste dei sindaci del Cadore, supportate dal lungo e articolato atto d’accusa del dottor Angelo Costola contro i vertici della Usl 1, rei (a suo dire) di avere architettato un piano per declassare l’ospedale di Pieve, un piccolissimo risultato positivo l’hanno portato. Il reparto di Osteticia/Ginecologia, che sarebbe dovuto rimanere chiuso nel fine settimana, in realtà resta operativo, seppure con una limitazione: se la donna che chiede il ricovero è a un passo dal partorire, il reparto si attiverà (perchè comunque sarà in grado di farlo) e farà nascere il bambino; in caso però la donna sarà solo all’inizio del travaglio, sarà indirizzata a Belluno.
Detto che un travaglio non ha mai una durata matematicamente prevedibile, resta ora da vedere chi si assumerà la responsabilità di prendere una decisione caso per caso.
«La notizia», spiega il sindaco di Pieve, Maria Antonia Ciotti, «è stata data tramite un comunicato che ora è al vaglio dei colleghi sindaci, del presidente della Magnifica Renzo Bortolot e del consigliere dell’ente stesso, il dottor Costola, già primario di anestesia a Pieve e ideatore del SUEM. »
I problemi dell’ospedale di Pieve diventano argomento di discussione in tutto il Cadore.
(fonti: Corriere delle Alpi, Gruppi Facebook: Cadore Emergenza: ULSS 1 sospende il bando” e “Lottiamo per difendere l’ospedale”)