Si è tenuto mercoledì a Palazzo Chigi un incontro tra Governo, Protezione Civile, presidenti delle Province venete e della Regione, con l’obiettivo di nominare Zaia Commissario Straordinario con il compito di quantificare i danni relativi alle catastrofi ambientali in Veneto. Il Presidente della Provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin, afferma: «Non era mai successo che in così breve tempo, e in un periodo di crisi, si ottenessero simili risultati: 300 milioni di euro per la nostra terra (il Veneto). Ci sarà poi la partita dei fondi del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), grazie al quale lo Stato ha garantito risorse per opere di difesa idraulica». Altra questione è la quantificazione dei danni. «Siamo ancora alla conta parziale – continua Bottacin -; ci si è dati appuntamento per un aggiornamento fra due settimane». Una conta che spetta a Luca Zaia.
Mercoledì, intanto, la giunta provinciale ha approvato delibere in tema di interventi idrogeologici. Si tratta di:
• concessione alla comunità montana della Val Boite di 284mila euro provenienti da canoni idrici, per lavori di viabilità ordinaria e per la sistemazione di frane locali;
• messa in sicurezza della strada comunale Borca-Villanova;
• Realizzazione di fossi di scolo per acque piovane a monte dell’abitato di Pianezze a Cibiana;
• messa in sicurezza un tratto ciclo-pedonale nella frazione di Socol a Cortina d’Ampezzo.
• sistemazione del movimento franoso in località Serdes a San Vito ;
• sistemazione di muri di sostegno a monte della strada prima del ponte sul Boite a Vodo di Cadore.
«Questi lavori- hanno ricordato mercoledì gli assessori Bruno Zanolla e Silver De Zolt – non trovano attualmente altre misure di finanziamento».
Altri 169 mila euro saranno destinati alla Comunità montana dell’Alpago per interventi a Puos d’Alpago, Pieve d’Alpago e Ponte nelle Alpi, Chies e Farra d’Alpago.
Dei fondi provenienti dall’escavazione del Cismon beneficeranno invece i Comuni di Arsiè, Fonzaso, Lamon e Sovramonte, per circa 200 mila euro.
Sempre ieri, infine, il servizio di igiene alimenti e nutrizione dell’Ulss 1 ha comunicato che a Pieve di Cadore l’acqua è di nuovo potabile; il divieto persiste ad Agordo (escluse le frazioni di Farenzena, Piasent e Colvignas) e a Col di Carrera a Taibon Agordino e Pra di Mezzo a Cencenighe. Entro metà mese i risultati delle analisi.
(Fonte: Corriere del Veneto)