Il turismo bellunese è sotto shock dopo le dichiarazioni dell’assessore regionale Marino Finozzi, che a margine della giunta di martedì ha detto di essere rimasto senza un euro. Lo ha sentito con le sue orecchie Renzo Minella di Dolomiti turismo. Conferma Toscani. Allibito Trevisan. Martedì mattina Renzo Minella era a Venezia per un incontro di “routine”. Qui ha appreso dallo stesso Finozzi che il 2011 sarà un anno di lacrime e sangue. Non ci saranno i soldi né per l’informazione turistica, né per la promozione. «Zero euro significa zero euro», rimarca Minella, che si dichiara sotto shock. «A questo punto, non è più rinviabile il tavolo di concertazione tra tutti i soggetti che in provincia si occupano di turismo», dice. «Tagli inevitabili». A ribadire che è proprio così è il vicepresidente del consiglio regionale Matteo Toscani: «La capacità di indebitamento della Regione è pari a zero. Gli anni scorsi per portare a pareggio i bilanci si ricorreva ai mutui, oggi non si può più fare», rimarca il consigliere leghista. «Il turismo è un settore cruciale, ma si dovevano fare delle scelte e, in questo momento, sociale e sanità non possono essere toccati», prosegue Toscani, convinto che ora il federalismo sia una necessità e non più «un disegno politico». Non più rinviabile, per Toscani, è anche una razionalizzazione del settore: «Ci sono troppi doppioni. Si dovranno aggregare dei consorzi». E adesso? «Ora cercheremo di capire se ci sono dei margini tra le pieghe del bilancio», afferma Minella, che preme per un tavolo di concertazione. «Dovremo farcela con le nostre risorse». Il modello operativo da seguire, per Minella, è quello di Dolomiti.org, il nuovo consorzio nato a Cortina. Prematuro capire che fine faranno gli Iat, gli uffici di accoglienza turistica, e la struttura di Dolomiti turismo, una quarantina di persone in tutto. «E’ un momento delicato», ammette Minella. L’attesa di Bottacin. «Non c’è ancora nessuna bozza», afferma il presidente della Provincia, Gianpaolo Bottacin. «E’ ovvio che ci saranno tagli drastici ma non siamo ancora in grado di quantificarli». Difficile, a questo punto, capire anche quale sarà il futuro dei singoli consorzi turistici che fanno capo al Consorzio Dolomiti. Tendenzialemente i contributi regionali coprono il 40 per cento delle spese. L’alternativa è aumentare le quote associative. Ma quanti saranno disposti a farlo? Ramo secco? Non si capacita della scelta di tagliare sul turismo il presidente di Federalberghi, Gildo Trevisan: «Di solito si tagliano i rami secchi. Ricordo che il turismo in Veneto è il settore trainante del Pil». «In questi anni il turismo ha dato tanto e chiesto poco. Abbiamo ricevuto sempre quattro lire, se adesso ci tolgono pure quelle non so dove si andrà a finire». E la tassa di soggiorno? A questo punto, c’è chi dà per scontata l’introduzione della tassa di soggiorno. Un euro per ogni turista. E c’è chi dice si tratti di una forzatura della Regione per convincere gli operatori a rivedere il no quasi collettivo di qualche mese fa. «Magari fosse una forzatura», afferma Toscani, «i soldi non ci sono proprio». «Può essere un’alternativa», afferma Minella, mentre Trevisan parte da una provocazione lanciata proprio a Minella nei giorni scorsi. «Ci siamo trovati e gli ho detto di andare da Finozzi e di chiedergli di mettere una tassa di scopo sugli impianti di risalita». Così, tanto per vedere che effetto che fa.

di Cristian Arboit (fonte: Corriere delle Alpi)