Una mostra fotografica per raccontare il fascino del Tibet. Un libro-diario per testimoniare i segni inconfondibili di una modernità che non risparmia nulla e nessuno, neppure nell’antico paese delle nevi eterne. Una mostra e un libro dedicati all’affascinante altopiano himalayano sono i protagonisti delle feste natalizie e di fine anno ad Auronzo di Cadore. L’autore è Giovanni Da Broi, fotografo professionista trevigiano.
L’inaugurazione della mostra e la presentazione del libro sono in programma per domenica 26 dicembre alle ore 18 nel Museo Corte Metto di Auronzo. La maggior parte delle foto esposte sono state scattate da Da Broi nel corso di tre viaggi compiuti in stagioni diverse. Ci sono però anche foto antiche riprese dai primi visitatori del Tibet e da illustri studiosi come Fosco Maraini e Giuseppe Tucci. Della ricca ed originale collezione di foto, realizzate tra la fine del 1800 e metà del 1900, che Da Broi ha trovato ed acquistato in ogni parte del mondo, appartengono anche alcune rare immagini del monaco giapponese Aoki Bunkyo che nel 1912 disegnò la bandiera del Tibet.
La mostra, nel suo insieme, evidenzia il contrasto stridente che la modernità ha causato nell’orgoglioso popolo tibetano che fino a pochi decenni fa viveva in una sorta di medioevo e che oggi è come drogato dai telefonini e dai computer. ’iniziativa, promossa dal Comune di Auronzo, con il patrocinio dell’associazione Students For A Free Tibet, rappresenta una bella occasione culturale per capire cosa sta avvenendo nel paese del Delai Lama occupato dalla Cina e condannato a cancellare in poco tempo un patrimonio di identità e tradizioni che per secoli l’hanno descritto come regno fantastico delle montagne più alte della terra.
Altro importante appuntamento è quello dedicato ai volti dei nepalesi fotografati da Michele Barbiero, nei quali c’è la fierezza della gente di montagna e c’è la gratitudine per la vita, nonostante le difficoltà. “Credo siano molte le similitudini tra quel popolo e gli abitanti delle nostre valli. Per questo ne sono innamorato e per questo motivo ci torno sempre volentieri”. Michele Barbiero fa la Guida alpina in Cadore da tre lustri. Attualmente co-gestisce la Stazione Dolomiti di Caralte di Perarolo, alle porte del Cadore. Tecnico dell’elisoccorso e istruttore del Soccorso alpino divide la sua professione di Guida tra le Dolomiti e le montagne italiane e quelle americane e himalayane. Viaggia per salire le montagne e per fotografare la gente.
Ed è dedicata soprattutto alle persone che ha incontrato in Nepal la sua Mostra Fotografica, allestita nell’Auditorium di Lozzo di Cadore, che sarà inaugurata giovedì 23 dicembre alle ore 20,30 nel corso di una serata fatta di racconti, musica e immagini. L’iniziativa, promossa dal Comune e dalla Sezione Cai di Lozzo di Cadore, è intitolata “Dentro ai miei occhi”.
“Ho avuto la fortuna di percorrere il Nepal in lungo e in largo – sottolinea Barbiero – e ho visitato territori selvaggi bellissimi e persone che parlano delle loro difficoltà con una serenità per noi impensabile. Sono onorato di averle incontrate e mi considero fortunatissimo perchè dentro a questi miei occhi c’è molto, troppo per tenerlo solo per me.” Nel corso della serata Michele Barbiero, che sarà intervistato dal giornalista Rai Bepi Casagrande, racconterà in particolare del suo ultimo trekking nepalese che gli ha consentito di visitare un villaggio dove il tempo si è fermato al Medioevo e di ricordare, con il supporto di immagini molto suggestive, la prima traversata italiana del Monte McKinley che ha compiuto insieme all’indimenticabile Giuliano De Marchi.
(fonte: BellunoPress.it)