“Antonia Ciotti sbaglia se crede di poter nascondere i fallimenti della sua amministrazione alimentando dannose polemiche sull’ospedale del Cadore. Ormai il suo giochetto è chiaro a tutti: a lei non interessa la salute dei cittadini, ma si preoccupa solo di come salvare la poltrona”. Lo dice il vicepresidente del consiglio regionale Matteo Toscani. “Sono davvero stufo – prosegue il consigliere regionale – di dover continuamente rassicurare i cittadini sull’ospedale cadorino, solo perché c’è un sindaco politicamente irresponsabile che fa propaganda con affermazioni false e infondate. Ma un amministratore che crea allarmismi e spaventa la gente su un tema fondamentale come la salute merita di essere mandato a casa alla prima occasione, perché fa il male del territorio”.
Il vicepresidente del consiglio regionale rincara la dose evidenziando una delle tante contraddizioni politiche del primo cittadino di Pieve. “Antonia Ciotti – afferma Toscani – è una delle promotrici del referendum per il passaggio della provincia in Trentino Alto Adige. Peccato che proprio a Trento la teleradiologia, che lei spaccia per una minaccia alla vita dei cadorini, sia una pratica ormai consolidata, introdotta dodici anni fa per migliorare l’efficienza degli ospedali periferici. E nessuno pensa che in una provincia autonoma manchino le risorse economiche o l’attenzione per le aree montane. Evidentemente il servizio funziona, e bene”.
“E’ dunque evidente – sostiene Toscani – che le polemiche dei talebani della sanità sono pretestuose e andrebbero ignorate se non fossero dannose. La salute dei cittadini non è un giocattolo da usare in campagna elettorale, ma un diritto da salvaguardare con azioni responsabili. Dobbiamo partire dal grande risultato ottenuto in occasione della visita dell’assessore Luca Coletto e del segretario generale alla sanità Domenico Mantoan: la conferma che nessuno intende depotenziare gli ospedali periferici, né tantomeno chiuderli. Personalmente mi impegnerò per costruire, anche su questi temi, una proficua collaborazione con i sindaci e gli amministratori che pensano davvero al bene della nostra gente. E, fortunatamente, sono la stragrande maggioranza. Non lasceremo che sia il Cadore a pagare per il grave senso di irresponsabilità di qualcuno”.