Nel contesto dell’Oltrechiusa, zona omogenea che chiude la conca boscosa che nasce a Cortina, il Comune di Vodo di Cadore conserva una fisionomia antica quasi intatta. Il capoluogo sorge a 901m ma concorrono a determinare l’assetto dei nuclei abitati anche alcune frazioni tra le quali si distinguono quelle di Vinigo e Peaio e altre borgate minori.

Nella piazza è collocata la chiesa parrocchiale, dedicata a S. Lucia, risalente al ‘400. Nel 1920, fu ricostruita e consacrata nel 1938. Un tempo aveva tra le opere d’arte una pala attribuita a Cesare Vecellio. Ci sono dipinti di Giuseppe Cherubini. L’organo è di Pugina.
La chiesa di S. Giovanni Battista
a Vinigo è qualificata come sacramentale (un tempo era curaziale): le origini sono dell’inizio del ‘500 o di qualche decennio prima e conserva buone opere d’arte e un organo del secolo scorso. Recentemente è stata oggetto di interventi di consolidamento e restauro.
Altre chiese minori sono quella di
Peaio piuttosto antica, almeno cinquecentesca, e dedicata alla Ss. Trinità, quella di Rezzuò intestata a S. Lorenzo risalente alla seconda metà del ‘700 e inoltre quella di S. Gregorio Magno nello stesso capoluogo.

Le frazioni di Vodo diversificano e allo stesso tempo rinforzano l’assetto di una zona che vive molte realtà: quella appartata di Vinigo, fiero della sua collocazione discosta dove una sorprendente agricoltura arricchisce di fiori e frutta un fertile pianoro; quella storica di Peaio, ingentilita da antiche case che si affacciavano sulla mitica via regia che passava proprio da queste parti.

Nel fondovalle sono collocati molti fienili a mezzacosta, protetti da fitti boschi e da stradicciole sterrate. Salendo per la strada che porta a Vinigo dalla strada statale 51 di Alemagna e dall’abitato di Peaio, troviamo un cartello che ricorda le antiche discendenze Ladine di Vinigo appunto ”Vinego Paes Ladin” tradotto in Italiano ”Vinigo Paese Ladino”. Sembra sia uno degli insediamenti più antichi del Cadore anche se non si ha notizia di documenti che riportino date certe in relazione alla sua origine. È situato tra due torrenti: ad ovest il Rudan, che dall’Antelao scende attraversando Peaio, e ad est Ruinian le cui acque, provenienti dallo stesso monte, nella loro corsa verso il Boite azionavano un tempo le macine di ben tre mulini situati nei pressi del paese. Questa posizione consente a Vinigo di essere al sicuro da eventuali frane che, difatti, trovano sbocco proprio lungo il corso dei due ruscelli.

Nella prima metà del 900 il paese era interamente circondato da campi coltivati a frumento, segale, granoturco, orzo, patate, cavoli cappucci. Essi successivamente hanno lasciato il posto ai prati, il cui fieno serviva per nutrire il numeroso bestiame allevato in loco fino agli anni 60/70, e attualmente ai boschi che sempre più si stanno avvicinando all’abitato vista la scarsità’ di braccia capaci di contrastarne l’avanzamento. Per lungo tempo la gente del paese ha tratto il suo sostentamento soprattutto dall’agricoltura, dall’allevamento e dal legname. A queste attività si aggiungevano poi, nei primi anni del 900, quelle dei calderai e dei vetrai che occupavano gli uomini in particolare nei mesi invernali e che li portavano spesso a peregrinare lungo le strade del Friuli e del Trentino.

Nella seconda metà del secolo scorso, infine, le sempre più numerose occhialerie sorte in vallata hanno finito per diventare, poco a poco, le principali fonti occupazione per la maggioranza dei giovani che hanno così abbandonato il  lavoro dei campi e dei prati per avviarsi ad una professione senz’altro più redditizia.

Oggi Vodo si interroga sul suo futuro di villaggio globale, dove le economie si intersecano arricchendosi di proposte integrate: quella dell’artigianato, del terziario evoluto, della ristorazione e dell’ospitalità che mitigano l’emorragia della emigrazione stagionale verso l’Europa più fredda, dove la fabbrica del gelato è diventata, da più di mezzo secolo, fonte di benessere per decine di famiglie.

Accessibilità
Collegamenti stradali:

  • SS51 di Alemagna
  • Da Belluno e Longarone

Collegamenti ferroviari:stazione FS di Calalzo di Cadore
Collegamenti aerei: gli aeroporti più vicini sono quelli di Venezia (130km) e di Treviso (100km)

Numeri utili
Municipio Via Nazionale, 19 , 32040 – Vodo di Cadore (BL) – Tel. 0435 489019

Mappa del Comune di Vodo di Cadore