Pieve di Cadore è un comune di 4.087 abitanti della provincia di Belluno. Il territorio ha sempre avuto un ruolo importante per il Cadore nel controllo dell’incrocio fra la Valle del Piave e la valle del Boite fin da tempi molto antichi. I reperti archeologici venuti alla luce sono molti, tra cui un edificio romano ancora ben conservato.

Sulle pendici di uno dei due monti che dominano l’area, Monte Ricco, alla fine dell’Ottocento sono stati ritrovati da alcuni militari che eseguivano degli scavi, dei muri di una stanza, al cui interno furono recuperati una statua di Diana cacciatrice alta 10cm, varie monete romane, una patera in bronzo con dedica a Marte in latino, due cucchiai e una paletta, probabilmente risalenti tra fine del I secolo a.C. e il I secolo d.C.

Presso il museo di Pieve si conservavano vari reperti provenienti da Monte Ricco e Monte Castello, dove vennero trovate alcune monete romane, tra cui una di Costantino (337-340 d.C.). Nell’attuale centro di Pieve, negli scavi per la costruzione del Municipio cittadino, si trovarono i resti di un edificio romano, oggi restaurato, datato al II secolo d.C.

Nel 2004 con il rinnovo della Piazza Tiziano, alcuni scavi hanno permesso di scoprire una stratificazione di parecchi secoli assieme a reperti interessanti, fra cui un altare con iscrizione latina, un frammento d’osso iscritto in venetico, un frammento di vaso in terracotta.

L’abitato romano si estendeva nella zona dell’attuale centro di Pieve; per quanto riguarda l’insediamento pre-romano la parte più cospicua era a Pozzale. Lo dimostra il ritrovamento dei resti di una capanna con i frammenti di un vaso nelle vicinanze del paese. Le necropoli pre-romane scoperte, sono state a Pozzale, datata IV-II secolo a.C., a Pecol (preromano non precisato) e in località “Il Cristo” (tarda età del ferro).

Pieve è la “capitale” storica e sociale dell’intero Cadore.

Nella piazza, dedicata a Tiziano (monumento in bronzo di A. Del Zotto del 1880), spicca il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore (XVI secolo, con torre merlata) alla cui base è posto un ricordo marmoreo di Pier Fortunato Calvi e di altri patrioti cadorini morti nelle guerre d’indipendenza contro l’Impero d’Austria. Sempre nella piazza, si incontrano: la Casa di Tiziano l’Oratore (tardo cinquecentesca), oggi sede in una fondazione di ricerca storico-artistica, con affreschi del 1590 circa; ed il Palazzo Jacobi-Solero (seicentesco, con rimaneggiamenti successivi).

Dalla piazza, scendendo per la via Borgata Arsenale, troviamo la Piazzetta Arsenale con una piccola fontana settecentesca sormontata dalla statua di San Giovanni Nepomuceno, il Palazzo Sampieri-Vallenzasca (tardo cinquecentesco), con affreschi interni ed esterni e la cinquecentesca Casa natale di Tiziano oggi museo.

Il Palazzo della Magnifica Comunità fu costruito nel 1447, su delibera del Consiglio della Comunità, che all’epoca governava la zona. La torre merlata venne portata a termine nel 1491 e in questo anno venne posta anche la prima campana alla torre. Subì molti danni per un incendio durante la guerra della Lega di Cambrai e i lavori di ricostruzione terminarono nel 1518.

 

Nel 1589 crollarono il tetto e parte della facciata a causa del peso della neve, che le cronache dicono fosse cadutà in quantità eccezionale. Caratteristica è la Sala del Pretore, con il soffitto in legno intagliato, e che ai quattro angoli porta le quattro insegne: del lavoro, della guerra, dell’arte e della religione.

Nel centro del soffitto nel 1864 in seguito ai fatti dell’unità di Italia venne aggiunta una scritta: “La patria unisce insieme le sue più care memorie: 1864”.

Attorno alla sala sono presenti 40 nicchie che ospitano i busti di diversi personaggi illustri del Cadore, tutti opera dello scultore Valentino Besarel. Vengono rappresentati: Folco, marchese e signore del Castello di Cadore, amato dal popolo ma in disputa col patriarcato; Scaffardo, ricco commerciante e potente di Domegge di Cadore; Voltrico di Cadore, religioso a cui si deve la riforma del Capitolato d’Aquileia che riguardava queste terre e altri personaggi che in un modo o nell’altro hanno segnato la storia del Cadore.

La casa natale di Tiziano Vecellio, monumento nazionale, è anch’essa parte del centro storico.

Pieve di Cadore ospita inoltre tre realtà che, per eccezionalità e rilevanza, rafforzano la sua identità di “città d’arte”; sono il Museo Archeologico, sito nel palazzo della Magnifica Comunità, tra i più importanti del Veneto, con i suoi reperti paleo veneti, romani, celtici provenienti dalle località di Lagole e del Centro Cadore; il Museo dell’Occhiale, tra i più ricchi al mondo per la qualità e quantità delle sue raccolte; la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore: una istituzione che ha il compito di promuovere la ricerca e la conoscenza su Tiziano e sul Cadore e inoltre di assumere iniziative culturali.

Il sito archeologico si trova nell’area del Municipio dove sono venuti alla luce i resti di una casa romana del II secolo d.C. particolarmente interessante poiché sono visibili il sistema di riscaldamento a hipocaustum e la pavimentazione a mosaico a decorazione geometrica.

Non bisogna dimenticare però anche la casa di Babbo Natale, all’interno del Parco Roccolo di S.Alipio, la Casa immersa nel bosco dove arrivano le letterine che i bambini inviano al Babbo.

Stemma e Gonfalone:

“Partito: nel 1° d’azzurro all’abete fondato nella campagna di verde, incatenato a due torri quadrate, a due piani, merlati alla ghibellina, aperte e finestrate di nero; nel 2° d’oro alla fascia d’azzurro carica di una stella (5) d’oro”.

 

Accessibilità
Collegamenti stradali: la zona può essere raggiunta da tre direzioni: nord da Cortina SS51 Alemagna; sud: da Venezia Autostrada A27 uscita a Pian di Vedoia; est dal Centro Cadore SS 51 bis Alemagna.

Collegamenti ferroviari: la stazione ferroviaria più vicina è quella di Calalzo a circa 3 km, con collegamenti continui tramite corriere.
Collegamenti aerei: l’aereoporto più vicino è quello internazionale di Venezia-Tessera (130 km);
I’aereoporto di Treviso è a 100 km.

Numeri utili
Municipio Piazza Municipio, 32044 – Pieve di Cadore (BL) – Tel 0435 50069
Mappadel Comune di Pieve di Cadore