(riceviamo e pubblichiamo)
Preg.ma sig.ra Barile,
Le rispondo io, assessore al turismo, persona che ha seguito da vicino l’iter del progetto in oggetto.
Alcune precisazioni probabilmente la rassicureranno:
– il progetto è stato sviluppato con la consulenza del centro Valanghe di Arabba, il quale conclude la propria relazione con le seguenti parole: […] Non sembrano sussistere problemi valanghivi di dimensioni tali da compromettere la realizzazione del comprensorio proposto.
– il progetto insiste in parte su area protetta da NATURA 2000, pertanto dovrà essere sottoposto a Valutazione di Incidenza Ambientale, oltre che all’approvazione della Soprintendenza; ci sono pertanto appositi organi competenti in materia che devono esprimersi in merito all’impatto ambientale;
– anche quello del riconoscimento UNESCO è un falso problema, perché l’UNESCO non mette nessun nuovo vincolo ma utilizza quelli che già ci sono sul territorio (in questo caso NATURA 2000); se il progetto risulterà compatibile con questo sistema di protezione lo sarà anche per l’UNESCO, viceversa non se ne farà nulla;
– non esistono problemi geologici o idrogeologici che possano compromettere la realizzazione del comprensorio; i problemi geologici che ci sono stati (recente frana del col di Sacoi, che si è portata via 50.000 mq di habitat prioritario) sono dovuti a quello che Lei si auspica, ossia il totale abbandono del territorio che c’è stato negli ultimi decenni;
– il Piano Neve Regionale ha inserito il nostro comprensorio tra i collegamenti proposti, pertanto lo ha ritenuto fattibile in tutti i sensi; per quanto riguarda molti parametri che lei ha letto sulla documentazione del PNR, essi si riferiscono ad indagini molto vecchie e spesso superficiali, che chiunque conosca la zona riesce a comprendere (ad es. tra i punti negativi è citata la presenza della cava di inerti dall’altra parte della valle!!!); infatti la Regione ha incaricato uno studio specialistico di rifare tutta la parte VAS e VIA, aggiornando i dati;
– il villaggio dell’ENI realizzato a Borca è uno dei migliori interventi sul territorio realizzati in Italia negli ultimi 50 anni (lo dicono i libri di architettura e paesaggio) e nulla centra con la storica frana di Cancia.
La invito pertanto a circostanziare le Sue osservazioni a fatti reali e oggettivamente documentati, al fine di non alimentare sterili discussioni fondate su malintesi, sospetti e, mi pare di capire, rigidi preconcetti che mal si sposano con l’intento propositivo della nostra Amministrazione.
Tanto le dovevo.
Ludovico De Lotto
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