Sono da poco rientrate da uno stage a Bolzano. Tre giorni di intensa fatica, di impegnativi allenamenti sulle lame, ma anche di grandi soddisfazioni.
«E’ dura doversi spostare così lontano, ma non abbiamo scelta se vogliamo assecondare la passione delle nostre ragazze», racconta Anna Colle, una delle mamme delle atlete della sezione pattinaggio artistico dell’U.S. Tre Cime di Auronzo. Eh sì, perché sono i mesi estivi quelli più critici per chi ha scelto questa disciplina; con l’arrivo della bella stagione il palazzetto del ghiaccio di Auronzo infatti chiude, mentre invece la preparazione non si deve assolutamente fermare, se ci si vuole preparare al meglio alle competizioni della stagione seguente. Anche con stage all’estero, nel caso specifico dell’ U.S. Tre Cime, ad esempio a Brno in Repubblica Ceca o ad Obersdorf in Germania, con un notevole impegno economico; questo se si vuole mantenere alto un blasone che la società si è conquistata in anni e anni di successi.
«Ma soprattutto sono sacrifici che facciamo per la passione che tutti nutriamo verso uno sport splendido ed impegnativo al tempo stesso, che dà lustro ad Auronzo anche per i trascorsi ed il valore della nostra attuale allenatrice, Natascia Vecellio Del Monego. E poi», prosegue Anna Colle, «quando vediamo il sorriso delle nostre bambine, arrossato dalla fatica ma felice, tutto passa in secondo piano: comprendiamo che il sacrificio di noi genitori è ben ripagato».
Il lavoro più pesante e impegnativo per la squadra di pattinaggio artistico è concentrato, naturalmente, da settembre a fine marzo, con allenamenti costanti, sei giorni su sette, dal lunedì al sabato, con una sessione di ghiaccio dalle 13.15 alle 14.30 ed un’altra nel tardo pomeriggio, o alla sera dopo cena, a seconda della disponibilità delle ore, perché il palazzetto è condiviso con la squadra di hochey. I risultati raggiunti, combinati con la passione delle giovani atlete e la competenza dell’allenatrice e del suo aiuto Ileana De Bettin (nel 2003 nominata atleta dell’anno) hanno avuto il grande merito di attrarre sempre più atlete nel corso degli anni.
«Attualmente abbiamo 10 atlete, da 6 a 14 anni, provenienti da Auronzo, Sappada, Comelico, Cadore, impegnate in gare del circuito pre-agonistico free, e 7 atlete federali, da 10 a 17 anni, che gareggiano in un circuito agonistico di livello molto alto, con impegni che sono anche internazionali».
La società svolge naturalmente anche pratica sportiva promozionale, per l’attività di ragazze/i e bambine/i che vogliono imparare a pattinare inizialmente solo con l’obiettivo di divertirsi.
«Alcune di queste nostre bambine, per amore di questo sport», – riprende un’altra mamma, Raffaella De Zordo, «mangiano spesso il loro pranzo in auto durante il tragitto dall’uscita di scuola al palaghiaccio, per arrivare in tempo agli allenamenti. I sacrifici che fanno, nell’arco di tutto l’anno, sono davvero tanti, ma il loro entusiasmo non conosce ostacoli. Ed è per questo che noi genitori ci facciamo sempre in quattro per risolvere tutti i problemi per così dire di natura logistica».
Ora si spera soltanto di sventare la minaccia incombente della chiusura del palaghiaccio di Auronzo; sono infatti in programma lavori di ristrutturazione che riguarderanno la copertura ed anche la centralina del ghiaccio. Secondo come verranno impostati i lavori, si rischia uno stop di tre o quattro anni. Almeno questa era una delle ipotesi prese in considerazione dalla precedente Amministrazione. Resta da vedere cosa dirà il nuovo sindaco Larese Filon.
«Per la nostra sezione fermarsi 3-4 anni sarebbe la fine. Questa è un’altra battaglia che combatteremo strenuamente», riprendono le mamme, «e faremo di tutto per dare continuità a questa bella attività ricreativa ed agonistica».
di Stefano Vietina
Fonte: Corriere Delle Alpi