E’ stata inaugurata recentemente a Valle di Cadore l’antica “Strada de la Greola” dopo i lavori di recupero.
Gli interventi sono stati possibili per la collaborazione tra l’amminsitrazione comunale e alcuni volontari che hanno partecipato ad un progetto della Regione Veneto. Sono state poste in loco le tabelle segnaletiche con i toponimi dei sentieri e dei luoghi.
Lungo il percorso si potranno leggere le descrizioni di alcune piante compreso anche un olmo utlra centenario. Sull’antico percorso si possono ancora vedere i solchi dei carri presumibilmente di epoca romana che hanno lasciato il segno sui giganteschi massi. La strada de la Greola, che congiunge Valle con Perarolo, era una strada di collegamento tra la pianura Veneta ed il Tirolo.
Di seguito una descrizione dettagliata del percorso, alcuni consigli e la mappa
(a cura di Renzo Zangrando)
Dal centro di Valle si imbocca la strada romana che scende lungo la Borgata Costa, lasciando sulla destra la Chiesa di San Martino, si prosegue per il Ponte di Rualan.
Dopo il ponte si sale leggermente incontrando un fienile e la stazione di partenza della teleferica per Dubiea.
Si prosegue per la strada carrareccia della Greola fino ad incontrare sulla sinistra l’imbocco del sentiero per Damòs.
Per questioni di altimetria conviene proseguire per Damòs e percorre la Gregola nella fase del ritorno.
Il sentiero è ben battuto e prosegue in falsopiano fino a costeggiare i bordi del ghiaione di Monte Zucco a sinistra ed affacciandosi a destra sulla bella veduta di Perarolo di cadore con il torrente Boite che confluisce nel fiume Piave.
Una piccola pausa sulla panchina immaginando i milioni di tronchi che sono fluitati nei due corsi d’acqua e le zattere in partenza per Venezia, fino ai primi decenni del “900.
Dopo aver superato una piccola salitella si prosegue speditamente verso Damòs.
Prima di arrivare sulla destra si incontra il segnale che indica Perarolo, sentiero che sarà intrapreso dopo la visita dell’antico borgo.
La chiesetta trecentesca di San Giovanni e Andrea ci accoglie con le sue semplici ma suggestive line architettoniche e con il suo piccolo, ma ben curato, campo santo.
Percorrendo tutto il pianoro ci si affaccia sul dirupo che domina Perarolo con una vista incantevole del Pelmo e dell’Antelao.
Dopo una sosta si riprende il sentiero in senso opposto, e subito dopo la fontane di sassi, si svolta a sinistra scendendo rapidamente verso al vecchia ferrovia chiusa nel 2003.
Giunti sulla massicciata, località Sant’Andrea, un tempo fermata del treno per gli abitanti di Valle, si prosegue a destra fra i binari dismessi fino all’imbocco della Galleria, qui si punta sulla sinistra intravedendo poco più in basso il nuovo sentiero riaperto nell’autunno del 2010, da un gruppo di pensionati, con il patrocinio del Comune di Valle.
Il sentiero costeggiando la frana di Monte Zucco ci riporta sull’antico tracciato della Greola, più comunemente chiamata Strada Regia, ove si possono notare i solchi delle ruote dei i carri sulle antiche pietre.
Risalendo si ritorna verso il Ponte di Rualan e Valle da dove siamo partiti.
Alternativa: da Sant’Andrea si può scendere a Perarolo, percorrendo nel finale la suggestiva scalinata della Costa, visitare il centro del Paese ed il Museo del Cidolo e del Legname che ben fa comprendere il perché Perarolo fu denominato: “Porto del Piave”.
L’itinerario ad anello può essere intrapreso anche da Damòs, Sant’Andrea (secondo tornate della Cavallera) o da Perarolo.-
Novità 2012: sempre il Gruppo “Over 60” di Valle ha ripulito e ripristinato il tracciato della Cavallera antica (prima della Strada di Alemagna del 1830) che da Sant’Andrea risale a Damòs (Cantoniera/ex Colonia).
Essendo la salita abbastanza impegnativa si consiglia di percorrerla in senso inverso.
Sono stati collocati nuovi cartelli segnaletici in legno.
(clicca sull’immagine per ingrandirla)