Il Cadore si trova in una splendida posizione panoramica e costituisce uno dei più belli ed incantevoli territori d’Italia, avendo caratteristiche proprie ben distinte sia dal punto di vista geologico che dal punto di vista storico.

Ha una superficie di 1.427,221 chilometri quadrati ed è composto da 22 comuni, per un totale di circa 32.000 abitanti: Pieve, che è il maggior centro, Auronzo, il più esteso, San Vito, Borca, Vodo, Cibiana, Valle, Perarolo, Ospitale, Calalzo, Domegge, Lozzo, Vigo, Lorenzago, Santo Stefano, San Pietro, Sappada, San Nicolò di Comelico, Comelico Superiore, Danta, Zoppè, Selva.

Confina a Nord Nord-Ovest con la provincia di Bolzano (Val Pusteria) e con l’Austria, a Est Sud-Est con le province di Pordenone ed Udine, a Sud con la zona del Bellunese ed a Ovest con l’Agordino e lo Zoldano.

Geograficamente il Cadore comprende tutto il bacino del fiume Piave dalla sua sorgente sul monte Peralba alla località di Termine.
La sua linea di confine segue lo spartiacque dell’intero bacino come segue:
• verso Est: 
partendo da Termine i monti che dividono il Cadore dalla Carnia: il Duranno, gli Spalti di Toro, il Cridola e la Terza Grande.
• verso Nord:
 da Cima Sappada al Monte Peralba fino al valico di Monte Croce Comelico. La linea continua verso il Monte Popera, la Croda dei Toni, le Tre Cime di Lavaredo fino al Monte Cristallo e alla Croda Rossa;
• verso Ovest:
 il Cadore è diviso dalla valle della Pusteria e della Val Badia dallo spartiacque composto da Croda del Becco, Fanes, Monte Cavallo fino a raggiungere il Passo Falzarego e Tra Sassi. 
Lo separa dalle zone dell’Agordino e dello Zoldano lo spartiacque delle valli dei fiumi Maè e Cordevole composto da maestosi gruppi montuosi quali Nuvolau, Pelmo, Bosconero;

Questi in breve i confini naturali, diversi da quelli amministrativi attuali, entro i quali vengono compresi il comune di Sappada, che fece parte del Cadore durante il dominio dei Caminesi (1077-1337) e la zona dell’Ampezzano.
Anticamente era più esteso che attualmente, infatti il Cadore “storico” comprendeva nei suoi confini Caprile, Livinallongo, Colle S. Lucia, una parte di Agordo, Zoldo, Barcis, Claut, Cimolais e il già citato Ampezzo. Attualmente ne possiamo notare ancora qualche traccia nelle divisioni amministrative in quanto alcuni territori, malgrado siano posti al di là dei confini naturali sopra citati, sono considerati Cadorini: Selva, Zoppè, alcune zone della Val Fiorentina (comune di S. Vito), Valle del Rio Popena, Rimbianco e Monte Piana.

Tradizionalmente il Cadore viene suddiviso nelle seguenti sub-regioni, dei territori minori che hanno, più che origini geografiche, origini storiche:
Basso Cadore: 
la parte occidentale da Termine a Perarolo fino a Valle, ovvero il canale del Piave fino al tratto terminale del Bòite;
Centro Cadore: 
il versante destro del fiume Piave dall’inserimento di Bòite ed Ansiei, ovvero la zona di Pieve di Cadore, Calalzo, Domegge fino a Lozzo;
Oltrepiave:
 il versante sinistro del fiume Piave, ovvero Vigo, Lorenzago fino al Passo della Mauria;
Auronzo:
 comprende tutto il bacino dell’Ansiei da Cima Gogna a Misurina fino alle Tre Cime di Lavaredo;
Comelico: 
l’alta valle del Piave da Santo Stefano verso Sappada fino all’orrido dell’Acquatona ed alla Val Visdende (Comelico Inferiore) e dall’altra parte la valle del Padola fino al valico Monte Croce (Comelico Superiore);
Sappada: 
sotto il monte Peralba fino al valico di Cima Sappada e alle sorgenti del fiume Piave sul monte stesso;
Oltrechiusa: 
dalla Chiusa di Venas fino ai confini della zona dell’Ampezzano, comprendendo quindi tutto il medio corso del Bòite;
Ampezzano: 
tutto l’alto bacino del Bòite fino alla linea dello spartiacque sopra descritto;
Oltremonti:
 Selva, Zoppè e Pescul oltre la Forcella Forada.
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Mappa completa della provincia di Belluno (la zona colorata è il Cadore)

Mappa completa del Cadore (clicca sull’immagine per lo zoom)

Cartina Cadore