La viabilità bellunese negli ultimi giorni ha mostrato tutti i suoi limiti: a ferragosto, ma anche sabato, si sono formate lunghe code, sia nel solito punto nero della provincia, la statale Alemagna, che nella zona dell’Agordino, dove sabato il traffico era completamente intasato tra Agordo e Cencenighe. Nonostante ieri il tanto temuto esodo dalle località di villeggiatura non si sia verificato, e il flusso dei veicoli sia stato scorrevole per tutta la giornata (anche se qualche rallentamento c’è stato), che la viabilità abbia bisogno di essere ripensata è sotto gli occhi di tutti. I sindaci si dividono, tra chi pensa alla soluzione più rapida e guarda con favore al prolungamento dell’A27 e chi, al contrario, pensa che per il territorio la soluzione ideale sarebbe quella delle varianti, piccole tangenziali in grado di tagliare fuori dal traffico, soprattutto quello pesante, il centro dei paesi.
Autostrada sì. A favore del prolungamento dell’A27 c’è il sindaco di Longarone, Roberto Padrin, perché «questa è la soluzione più velocemente praticabile per risolvere il nodo di Longarone», afferma. «Inoltre questo intervento ha un impatto ambientale limitato, visto che l’autostrada si svilupperebbe tutta in galleria, e può anche essere considerato come un ulteriore tassello per un eventuale sbocco a nord». Padrin non si schiera contro le varianti, e anzi, ritiene l’intervento fatto ad Agordo «bellissimo. Le tangenziali servono, perché tagliare fuori i centri abitati consente di evitare gli intasamenti». La variante di Longarone, però, «è stata superata» dall’ultimo progetto di prolungamento dell’autostrada.
Autostrada no. Di parere opposto il sindaco di Pieve di Cadore, Maria Antonia Ciotti. Il nodo di Tai è un altro di quei punti critici della viabilità provinciale, ma la Ciotti è convinta che la soluzione migliore sia «realizzare delle circonvallazioni. Ne abbiamo l’esempio a Pieve, da quando il paese è stato liberato dal traffico pesante è decisamente più vivibile». Dell’autostrada, invece, «non c’è bisogno. Lo svincolo a Caralte distruggerà l’abitato di Perarolo, e il traffico si sposterà in avanti senza andare a risolvere il problema». Senza contare il rischio di far morire i centri abitati, evitabile con strade a scorrimento veloce, secondo il sindaco di Pieve.
Il nodo Agordino. La variante di Agordo avrebbe dovuto risolvere i problemi della viabilità, ma vuoi il fatto che per chi viene da Belluno l’imbocco della tangenziale non è così automatico, vuoi per l’abitudine dei turisti a passare per il centro del paese, fatto sta che sabato il traffico era bloccato. Da Agordo a Cencenighe tutti in colonna. I sindaci, Renzo Gavaz e William Faè, parlano di «fatto eccezionale, mai visto un tale boom di auto», e se il primo chiede di risolvere il problema bypassando i centri abitati con una serie di varianti stile Agordo, il secondo frena, preoccupato che il commercio del centro ne possa soffrire. «È una situazione da valutare, se capita un sabato all’anno si può anche accettare», spiega Faè. «Però stiamo studiando una rotonda per agevolare il traffico allo svincolo di Cencenighe. C’è poco spazio, vedremo di capire che soluzione adottare, anche in base alle poche risorse che abbiamo».
di Alessia Forzin – Fonte: Corriere Delle Alpi
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